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Provenza, scavi subacquei nel Rodano alla ricerca dell’antico porto romano

Un antico porto di epoca romana si trova nelle acque del fiume Rodano, in Provenza. Da oggi i sub si immergeranno alla ricerca degli scavi archeologici, tra cui strutture portuali e presenza di relitti.
A cura di Redazione Cultura
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È previsto per oggi l'inizio degli scavi sulla foce del Rodano, in Provenza, alla ricerca del porto romano alla foce del fiume Rodano. Un manipolo di sub, archeologi del Museo dipartimentale dell'Arles Antica, si immergeranno e daranno il via alla ricerca di scavi subacquei sull'antica testimonianza di epoca romana in Francia. Arles è una città romana che fu fondata dall'Imperatore Giulio Cesare nel 46 a.C., per diverso tempo in epoca romana ha rappresentato lo scalo mediterraneo principale della Provenza.

Ad annunciare il via agli scavi archeologici, il responsabile delle relazioni con il pubblico del museo della cittadina provenzale, Fabrice Denise, durante una visita dedicata ai media italiani organizzata dal Dipartimento Bocche del Rodano, Regione Paca, Camera di Commercio Italiana a Marsiglia, insieme agli Uffici del Turismo di Arles e Marsiglia:

Inizieremo le ricerche a 30 chilometri a sud di Arles, in una zona poco profonda: due-tre metri con l'obiettivo di comprendere le infrastrutture portuali romane e verificare la presenza di relitti.

Il museo dell'Arles Antica conta oltre 200mila visitatori l'anno, ed unico al mondo per diverse ragioni. Innanzitutto, è l'unico in cui i turisti possono vedere una chiatta fluviale romana completa lunga 31 metri, mentre sono migliaia i reperti della collezione, risalenti dalla fondazione di Arles fino al Medioevo. L'aspetto più rilevante è che l'esposizione è difatti a pochissima distanza dal luogo dove oggi iniziano le ricerche sul porto romano.

Oltre al busto di Giulio Cesare emerso dalle acque nel 2007, di recente è stata trovata una camera da letto di una domus romana con le mura dipinte e i mosaici del pavimento ancora integri. La scoperta, sempre secondo Fabrice Denise che riferisce all'Ansa, dimostra la ricchezza della Arles dell'epoca, il che oggi permette ai "visitatori del museo di entrare nella stanza della villa e ammirare le pitture, tra cui una che raffigura una suonatrice d'arpa".

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