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Protesi al seno e rischio cancro: stop alle forniture anche in Italia

Dopo lo stop in via precauzionale lanciato dall’Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali, la stessa azienda produttrice ha sospeso la vendita in Europa, così anche in Italia alcune regioni hanno ordinato lo stop momentaneo alle forniture. “Ogni paziente verrà contattata e potrà chiedere chiarimenti, ma al momento non sono previsti interventi chirurgici per espiantare la protesi dell’azienda francese” ha spiegato l’assessore ligure alla Sanità.
A cura di Antonio Palma
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Una protesi del seno.
Una protesi del seno.

Il possibile legame tra una rara forma di cancro al seno e alcuni tipi di protesi mammarie, utilizzate anche negli ospedali italiani, ha fatto scattare la procedura di ritiro immediato del dispositivo medico in tutta Europa e lo stop agli interventi di impianto nelle strutture sanitarie. L'allerta è scattata dalla Francia dove da tempo si sospetta una possibile relazione tra una rara forma di tumore del sangue, il linfoma anaplastico a grandi cellule, e le protesi mammarie Microcell e Biocell di Allergan Plc. Una circostanza che ha portato l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari (ANSM) a ordinare alcune settimane fa, in via precauzionale, il ritiro delle protesi. Come conseguenza la stessa azienda ha annunciato il ritiro delle protesi dal mercato in tutta Europa.

Una allerta che ha spinto in questi giorni anche le regioni Toscana e Liguria a bloccare le gare d’appalto per la fornitura di queste protesi e a far partire una campagna di informazione verso tutte le donne che negli ultimi anni sono state sottoposte a un intervento chirurgico di ricostruzione dopo un tumore al seno. "Ogni paziente verrà contattata e potrà chiedere chiarimenti, ma al momento non sono previsti interventi chirurgici per espiantare la protesi dell’azienda francese" ha spiegato l’assessore ligure alla Sanità Sonia Viale, aggiungendo: "Appena ho avuto la notizia del ritiro delle protesi  ho chiesto rassicurazioni sulla salute delle pazienti: mi è stato garantito che non ci sono rischi immediati di intervento. L’attività di sorveglianza da parte degli specialisti dei nostri ospedali e il contatto diretto con le donne sarà fondamentale per evitare da una parte che si scateni l’allarme e, dall’altra, per garantire i migliori percorsi da intraprendere.

Come sottolineano  gli esperti, infatti, la sospensione è solo una misura precauzionale in attesa di verifiche e riguarda tra l'altro solo le protesi di tipo ruvido mentre restano in commercio quelle di tipo liscio. La stessa agenzia francese ha dichiarato di non aver identificato alcun rischio sanitario immediato per le donne che hanno ricevuto gli impianti  ma nei prossimi mesi  ascolterà pazienti, medici e altri attori coinvolti per capire se sia il caso o meno di sospendere definitivamente l’utilizzo di queste  protesi. In realtà i primi dubbi risalgono al 2017 quando la Food and Drug Administration (l’ente di controllo sui farmaci degli Stati Uniti) aveva raccolto oltre  400 segnalazioni di tumori legati a questo impianto mammario con nove decessi  ma su un totale di alcuni milioni di pazienti.

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