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Prosegue il giro di valzer al Ballo del Teatro Alla Scala di Milano

Dopo le dimissioni choc del 2015 di Makhar Vaziev, volato alla volta di Mosca sulla sponda del Teatro Bolshoi, al Piermarini Mauro Bigonzetti è durato appena otto mesi per poi rassegnare le dimissioni per diplomatici motivi di salute. Frederic Olivieri è infine stato nominato direttore del Ballo ad interim fino a febbraio 2017.
A cura di Massimiliano Craus
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Mauro Bigonzetti
Mauro Bigonzetti

Mauro Bigonzetti è stato costretto con grande rammarico a rinunciare alla Direzione del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala dal perdurare della patologia alla schiena che lo ha colpito all’inizio dell’estate. Il parere dei medici esclude per il prossimo futuro ogni tipo di sforzo rendendo di fatto impossibile in questa fase l’attività professionale. Il Teatro alla Scala augura a Mauro Bigonzetti di potersi rimettere al più presto“.

Così è stato scritto nel comunicato stampa diffuso dall’ente lirico l'8 ottobre scorso. Il sovrintendente Alexander Pereira ha deciso di affidare l’incarico ad interim fino alla fine del mese di febbraio 2017 a Fréderic Olivieri, attuale Direttore della Scuola di Ballo, ringraziandolo ufficialmente per la disponibilità e la collaborazione. Lo stesso francese aveva del resto già diretto il ballo scaligero dal 2002 al 2007 e non ha mai abbandonato le sale del Piermarini con l'attuale doppio incarico. Questa è la sintesi più grossolana in circolazione sui comunicati ufficiali e sui network di mezzo mondo. Una sintesi che mette tutti d'accordo tranne la verità, probabilmente, soprattutto perché i dissapori tra il coreografo-direttore Mauro Bigonzetti e la sua compagine erano più o meno noti a tutti. Eppure le comunicazioni di sorta rassicurano anche sul fatto che l'ernia galeotta del coreografo romano possa liberarlo almeno per la sua nuova produzione intitolata "Progetto Handel" prevista per il 20 maggio 2017. L'unica notizia certa di questi ultimissimi giorni è tuttavia legata al cambio di programma per il debutto della stagione 2016-2017 con il celeberrimo "Romeo  e Giulietta" di Kenneth MacMillan in sostituzione del previsto nuovo allestimento proprio di Mauro Bigonzetti "Coppelia". In verità si pensava ad un cambio di rotta esclusivamente coreografico per le sorti di Swanilda e compagnia bella ma poi, sondate le opportunità di Roland Petit e Heinz Spoerli, si è voltato definitivamente pagina appannaggio dell'amatissimo "Romeo e Giulietta". Con Roberto Bolle in coppia con Misty Copeland e soprattutto con i botti di fine anno sparati addirittura da Alessandra Ferri e Herman Cornejo nella replica del 31 dicembre 2016.

Alla Scala il valzer lo fanno i direttori del Ballo

Il sovrintendente scaligero Alexander Pereira
Il sovrintendente scaligero Alexander Pereira

Facendo il verso al romanzo di Antonio Tabucchi ed al film di Roberto Faenza "Sostiene Pereira", si invita il soprintendente Alexander Pereira a riflettere sulle vicende scaligere del ballo, soprattutto perché un Massimo come quello meneghino non può affatto permettersi un valzer di direttori così nutrito e rapido. In un anno si sono alternati Makhar Vaziev, Mauro Bigonzetti, Frederic Olivieri e poi chissà? Se il primo ha lasciato per approdare in uno delle cinque compagini di balletto migliori al mondo, il secondo ha scelto opportunamente la via della salute. Il terzo lavorerà ad interim fino al prossimo febbraio quando, si spera, sarà scelto l'erede di queste instabili due stagioni. Nel frattempo la compagnia è reduce dai successi di Cina e Giappone orfani del proprio direttore che, nella fattispecie, ha deluso le aspettative proprio dei suoi settanta elementi del Corpo di Ballo. Non c'è mai stato amore tra le parti, né Mauro Bigonzetti ha saputo ingraziarsi più di tanto i suoi professionisti. Soprattutto perché il direttore non è mai stato direttore e perché non si voleva un coreografo-direttore. Del resto i ballerini si sono fatti sentire sin dalla presentazione dell'attuale cartellone per scelte poco rispettose della tradizione classica dell'ensemble e troppo audaci nei meandri del repertorio contemporaneo. Insomma, questi otto mesi potevano essere evitati sia al coreografo romano che all'intera compagine scaligera ma all'epoca sostenne Pereira che si poteva fare. E s'è fatto. Per il bene del Piermarini speriamo che stavolta il soprintendente faccia meglio i conti, soprattutto dopo aver riletto gli intenti della direzione del Teatro Alla Scala in merito al "Progetto Handel" di Mauro Bigonzetti in scena il prossimo 20 maggio 2017.

Prosegue anche in questa stagione, per nove recite tra maggio e giugno, il progetto di balletti su musica da camera che da "Cello Suites" a "Il giardino degli amanti" ha approfondito un connubio di grande fascino, nell’esaltazione dei dettagli, dei timbri e delle voci di ogni strumento e dei corpi dei danzatori che rispondono alle sollecitazioni musicali. Un vero sviluppo creativo per i musicisti e i danzatori scaligeri, uno stimolo per i coreografi e una vera opportunità per esaltare partiture che come piccoli ma preziosissimi gioielli si aprono a una platea ampia e sfaccettata e si visualizzano in scena amplificando atmosfere e suggestioni. Per una nuova produzione in prima assoluta, Mauro Bigonzetti torna al suo grande amore per la musica antica e barocca, riportando all’origine le suites di Handel spesso eseguite al pianoforte: protagonista quindi il clavicembalo, con un respiro che si amplia poi attraverso altre composizioni cameristiche che si arricchiscono di fiati e archi. Un respiro che verrà forgiato sui ballerini scaligeri e sulle étoiles Roberto Bolle e Svetlana Zakharova, per la quale Mauro Bigonzetti creerà per la prima volta, assecondando, anche cromaticamente, i timbri e i cromatismi delle due diverse situazioni musicali, con un comune denominatore: il fascino del teatro, dell’immaginazione e della fantasia del mondo barocco evocato dalle note di Handel.

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