288 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Prodi: “Pisapia ha capito che non era cosa, non tutte le frittate vengono bene”

Secondo Romano Prodi la decisione di Giuliano Pisapia di non entrare in coalizione con il Pd “non è una defezione”: “Non aveva deciso, aveva studiato il campo e poi ha concluso che non era cosa. Non tutte le frittate vengono bene”.
A cura di Stefano Rizzuti
288 CONDIVISIONI
Immagine

La decisione di Giuliano Pisapia, leader di Campo Progressista, di rinunciare alla formazione di una coalizione insieme al Pd in vista delle prossime elezioni sembra essere stata compresa dall’ex presidente del Consiglio Romano Prodi. “Non è stata una defezione”, ha detto Prodi riferendosi alla decisione di Pisapia: “Non aveva deciso, aveva studiato il campo e poi ha concluso che non era cosa”.

Il processo va avanti – spiega Prodi -. Si tenterà di nuovo perché è un processo importante ed utile al Paese. Pisapia ha esplorato e non ha trovato in se stesso o nel gruppo di riferimento motivazioni per andare avanti. E questo mi dispiace”, dice ancora Prodi parlando in occasione della fiera ‘Più libri più liberi’, a Roma. Sulla situazione del centrosinistra e delle alleanze in vista delle elezioni del 2018, Prodi aggiunge metaforicamente: “Non tutte le frittate finiscono con il venir bene”.

Prodi non si pronuncia sulla possibile fine della coalizione di centrosinistra spiegando che “i cambiamenti sono troppo recenti per dare un giudizio definitivo”. “Aspettiamo”, conclude l’ex presidente del Consiglio. D’altra parte – è l’osservazione di Prodi – “la stessa crisi c’è anche a destra. Il problema è che bisognerebbe ricominciare da capo. Io a suo tempo non ho inventato un granché ma c'era un disegno preciso di mettere insieme forze e contenuti. Mi criticarono per il programma di 400 pagine, ma quello di 140 lettere non è molto più soddisfacente. Un programma politico può anche essere di sei volumi… Ma con una coalizione ampia si deve scrivere. È senso di realismo. Perché i tedeschi ci mettono sei mesi a fare il programma di governo? Pensate non sappiano né leggere né scrivere?”.

Prodi ribadisce di non essere più in politica: “Si è dentro o si è fuori. Stare all’uscio non è mica bello: si dà noia, si producono equivoci. Io ora sono completamente fuori”. “Quando entrai – aggiunge – nacque l'Ulivo che avevo in mente da sempre con il pullman per girare. C'era un'attesa popolare, una condivisione sul senso del riformismo. Quello era il vero collante”. Invece, “il tentativo mio e di Fassino di incollare la situazione non ha funzionato. Ma il processo va avanti, si tenterà di nuovo perché è un processo importante e utile al Paese”, dice ancora Prodi facendo sapere di aver incontrato Piero Fassino, mediatore del Pd per la coalizione elettorale, questa mattina.

288 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views