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Processo Concordia rinviato, il legale di Schettino: “È caduto in mare”

È stata rinviata al 17 luglio la prima udienza del processo per il naufragio della Costa Concordia. A Grosseto stamane sono arrivati lo stesso sia Francesco Schettino che, a sorpresa, la giovane moldava Domnica Cemortan. La difesa del comandante continua a sostenere che Schettino non scappò quella notte.
A cura di Susanna Picone
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La prima  udienza del processo per il naufragio della Costa Concordia, che stamattina doveva aprirsi al Teatro Moderno di Grosseto, è durata solo il tempo del rinvio. A causa dello sciopero degli avvocati l’udienza è stata, infatti, rimandata al 17 luglio. Insieme alle televisioni di tutto il mondo stamane è giunto a Grosseto, come annunciato già ieri, il comandante della nave naufragata al Giglio Francesco Schettino, unico imputato del processo. E in aula, tra i posti a sedere del Teatro moderno trasformato in aula di giustizia, c’era anche a sorpresa Domnica Cemortan, la giovane moldava che la notte del naufragio della nave da crociera era insieme al comandante Schettino. La donna era accompagnata dal suo legale per costituirsi parte civile nel processo e non ha parlato con Francesco Schettino.

“Francesco Schettino è caduto dalla nave” – Intanto, in merito alla difesa del comandante Schettino, questa mattina l’avvocato Domenico Pepe ha ribadito ancora una volta, parlando con i giornalisti, che non fuggì dalla nave ma che cadde in mare. “Noi chiediamo solo l’accertamento della verità – ha detto l’avvocato in merito al processo – la condanna sarà il tribunale, e sono certo un tribunale sereno, a stabilirla”. Un riferimento anche alle condanne chieste per gli altri imputati, che sono “veramente minime” e a quella per il suo assistito rispetto alla quale il legale ha parlato di una “sproporzionata richiesta di 20 anni”. E per dire ciò il ricordo è andato ancora una volta alla tragica notte del Giglio: Francesco Schettino – sostiene il suo avvocato – “non se n’è andato, è caduto dalla nave perché era abbattuta in maniera tale che aveva come piano di calpestio un muro quasi verticale, tant’è che gli altri ufficiali si sono tuffati in mare”.

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