7 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Processo ai No Tav, sì all’intercettazione degli anarchici

Accolta come prova la conversazione registrata tra tre attivisti No Tav in cui viene rievocato il blitz al cantiere Tav del maggio 2013.
A cura di A. P.
7 CONDIVISIONI
Immagine

Nuovi sviluppi nel processo per terrorismo a carico dei No Tav accusati di aver organizzato ed eseguito il blitz al cantiere della ferrovia alta velocità Torino Lione nella notte tra il 13 e il 14 maggio del 2013. La Corte del Tribunale di Torino, dove è in corso il processo, infatti ha accolto in Aula come prova anche l'intercettazione ambientale registrata in un ristorante cinese di Milano e che ha portato all'arresto di tre militanti dell'area anarchica milanese a luglio. Come racconta Repubblica, nella conversazione registrata dagli inquirenti infatti i tre si autoaccusano dell'assalto ma parlano anche dei quattro imputati nel processo come persone presenti al blitz in Val di Susa. La nuova prova a carico degli imputati è stata depositata questa mattina al Tribunale torinese dai pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo che rappresentano l'accusa.

Proteste davanti al tribunale

Il processo a carico dei No Tav per il blitz al cantiere in Val di Susa si è riaperto proprio questa mattina dopo la pausa estiva. Fuori dal tribunale del capoluogo piemontese non sono mancati momenti di tensione. Una cinquantina di persone che non erano riuscite ad entrare in Aula, attivisti no tav ma anche amici e parenti dei quattro ragazzi imputati, infatti hanno protestato a lungo per poter entrare. Per ragioni di sicurezza gli agenti non hanno acconsentito alle loro richieste e ne è nata una protesta che ha coinvolto successivamente anche quelli che erano entrati. I manifestanti hanno reagito battendo oggetti contro le cancellate e scandendo slogan contro gli agenti.

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views