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Primarie Pd, il presunto ritorno di D’Alema scatena le polemiche. Calenda incalza Zingaretti

Da giorni circola negli ambienti del Pd un’indiscrezione su un possibile rientro di Massimo D’Alema e di altri ex esponenti dem nel Partito Democratico a sostegno della candidatura di Nicola Zingaretti a segretario. Il governatore del Lazio ha smentito, ma le polemiche non accennano a placarsi.
A cura di Charlotte Matteini
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Con l'avvicinarsi delle primarie, nel Partito Democratico tornano a scoppiare le polemiche. In questi giorni, a scatenare l'ennesima diatriba è stata una particolare indiscrezione: nel Pd sarebbe in procinto di tornare Massimo D'Alema, fuoriuscito dal partito nel 2017 in polemica con Matteo Renzi. Oltre a D'Alema, anche altri ex esponenti del vecchio gruppo dirigente del Pd starebbero pensando di rientrare nel partito per sostenere la candidatura a segretario del governatore del Lazio Nicola Zingaretti. 

L'indiscrezione ha provocato accesissime polemiche e nella giornata di ieri l'ex ministro Carlo Calenda ha chiesto chiarimenti via Twitter proprio a Zingaretti: "Non capisco. L'idea di Nicola Zingaretti e Paolo Gentiloni è ricominciare da D'Alema, Bettini, Bassolino etc per fare un'alleanza con i 5 Stella che stanno crollando in mezzo a mille contraddizioni? Che senso ha. Non si comprende".

Il governatore Zingaretti ha smentito il rumour, ma la sua dichiarazione non è comunque servita a placare gli animi del PD. "Ho preso per buona la smentita di Zingaretti ma ogni settimana ce n'è una nuova su Leu o M5s. Anche basta. E mi stupisco che Paolo Gentiloni non dica una parola chiara su questa linea. E lo dico da suo supporter numero 1″, ha sottolineato l'ex ministro Calenda.

"Ci risiamo. Qualcuno vuole distruggere il Pd anche a colpi di tweet e fake news. Io non lo permetterò mai. Sulle Europee ho letto ricostruzioni fantasiose su inesistenti accordi. Io ho sempre sostenuto l'esigenza di presentare la lista del Pd. Il resto sono solo campagne organizzate, su cose che non ho mai detto, dal vecchio gruppo dirigente che ci ha portato alle drammatiche sconfitte di questi anni", ha replicato piccato Zingaretti. "Serve veramente una svolta, cambiare tutto e andare avanti cominciando ad archiviare questi metodi barbari di confronto tra di noi. Voglio che i democratici siano uniti e solidali anche nel confronto o non saremo mai credibili. Pensiamo all'Italia e alla necessità di aprire una nuova fase della sua vita democratica".

Contrario al rientro degli ex dem sarebbe anche l'ex ministro e candidato alle primarie Maurizio Martina, che su Twitter ha sottolineato: "A sinistra non si riparte da operazioni nostalgiche di vertice come qualcuno vorrebbe. La somma di gruppi dirigenti e leader del passato non farà mai la svolta necessaria. Noi andiamo a cercare nuove energie nel paese fianco a fianco".

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