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Prete abusò di tre bambini dopo un pellegrinaggio a Medjugorje: condannato

Don Roberto Elice, parroco della chiesa di Maria Santissima Assunta di via Perpignano, a Palermo, è stato condannato dalla Corte di Cassazione a sei anni e quattro mesi di carcere.
A cura di Davide Falcioni
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Tre bambini di 9, 11 e 13 anni sono stati abusati per quattro lunghi anni da don Roberto Elice, parroco della chiesa di Maria Santissima Assunta di via Perpignano, a Palermo, condannato dalla Corte di Cassazione a sei anni e quattro mesi di carcere. Gli abusi – come ha accertato l'inchiesta – hanno avuto inizio durante un pellegrinaggio a Medjugorje, la località bosniaca dove presunte veggenti periodicamente vedrebbero la Madonna. Gli abusi sui tre bambini sono proseguiti fino al 2014: fu nell'ottobre di quell'anno che don Roberto – schiacciato dai sensi di colpa – decise di informare la curia dei suoi problemi, tanto che il cardinale Paolo Romeo ne decise subito la sostituzione, evidentemente cogliendo la gravità della situazione.

La curia sapeva, ma non denunciò il prete

Nonostante ciò nessuna segnalazione o denuncia sono mai partiti dal Palazzo Arcivescovile in direzione della procura, che in realtà da diversi mesi aveva aperto un fascicolo di inchiesta sul sacerdote. Le indagini erano scattate quando una donna, la mamma dei fratellini di 9 e 11 anni, aveva raccolto il terribile racconto di uno di loro. Fu compito dei i poliziotti della sezione minori della squadra mobile cercare riscontri al racconto dei bambini, profondamente turbati da quello che avevano dovuto subire. Indagando a lungo tra le frequentazioni di quella parrocchia, i poliziotti, dopo i due fratellini, hanno scoperto che anche un altro bambino aveva subito violenze. Oggi è maggiorenne. La sua deposizione ha aperto un altro scenario drammatico. Don Roberto gli aveva donato un telefonino cellulare, credendo che in questo modo sarebbe riuscito a conquistare il suo silenzio. "Una scelta coraggiosa – dice l'avvocato Arcoleo – è stata quella dei genitori che si sono costituiti parte civile. Una scelta di grande forza, per arrivare alla verità".

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