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Potenza, manifesto choc contro il femminicidio: “Amore se mi uccidi, dopo chi picchi?”

Il manifesto, apparso sulle strade di Potenza per promuovere un convegno sulla violenza di genere, ha provocato l’ira della consigliera di parità effettiva della Regione Basilicata, Ivana Pipponzi, che ne ha chiesto l’immediata rimozione: “Modalità in contrasto con il buonsenso e il rispetto della dignità femminile”.
A cura di Ida Artiaco
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Sta facendo molto discutere un manifesto apparso per le strade di Potenza sul tema della violenza sulle donne, tanto da spingere la consigliera di parità effettiva della Regione Basilicata, Ivana Pipponzi, a chiederne "l'immediata rimozione", tramite la sua pagina Facebook. Appello che è stato accolto anche da numerosi utenti che si sono definiti "indignati". Sul cartellone pubblicitario si legge infatti la frase: "Amore, se mi uccidi, dopo chi picchi?", nonostante nasconda un intento benefico ed anzi a sostegno delle vittime di violenza.

Il manifesto annuncia un convegno sulla violenza di genere, in programma il prossimo 13 aprile presso il Museo Archeologico Nazionale di Potenza, promosso da associazioni private che nulla hanno però a che fare con la tematica in questione, e per questo Pipponzi e il suo staff hanno riconosciuto che "la finalità è nobile", trattandosi di "un evento di sensibilizzazione e riflessione sulla violenza di genere", ma "la modalità è in contrasto, oltre che col buonsenso ed il buongusto, anche con il doveroso rispetto della dignità femminile, per questo ne chiediamo la rimozione". L'episodio ha fatto scoppiare l'ira anche di diverse organizzazioni che operano a sostegno delle donne. “‘Questo cartellone appare oggi a Potenza per un evento organizzato contro la violenza sulle donne… Basta con questa comunicazione diseducativa e disgustosa", sono state le parole della presidente di una delle associazioni coinvolte.

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