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Porti chiusi, Palazzotto (LeU): “Migranti trattenuti senza prove su nave Diciotti”

Intervista al deputato di Liberi e Uguali Erasmo Palazzotto: “Oggi il vero nemico non sono gli immigrati o le ong, ma è la crisi economica, che ha impoverito buona parte della popolazione. Ma per Salvini è più facile raggranellare voti cavalcando le paure della gente. Quella dell’immigrazione è un’arma di distrazione di massa”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Erasmo Palazzotto, deputato di LeU, sta per imbarcarsi sulla nave di Open Arms, ferma al momento nel porto di Barcellona per fare rifornimento e per il cambio equipaggio, visto che né dall'Italia né da Malta ha avuto il permesso di attraccare. Al momento non ci sono navi delle Ong che possano salvare naufraghi nel Mediterraneo. La nave dell'organizzazione umanitaria spagnola sarà la prima a tornare in mare per riprendere le attività di soccorso. Due giorni fa il ministro degli Interni ha parlato di 21mila sbarchi in meno: "Sapete quanto ci costa tutto questo? 564 morti solo nel mese di giugno. Nel mese di maggio ne erano morti 8", ha denunciato Palazzotto, contattato da Fanpage.it.

Secondo l'Unhcr, a fronte di 119mila sbarchi, ci sono stati 2873 morti in mare. Nel 2018, con 16mila sbarchi, abbiamo avuto 938 vittime, 584 solo da quando Matteo Salvini si è insediato al Viminale. "Non abbiamo avuto una riduzione degli sbarchi perché abbiamo trovato una soluzione. Abbiamo avuto un calo perché abbiamo condannato queste 21mila persone a morte certa o a essere torturate dentro i lager libici, finanziati dall'Italia. E di questa responsabilità ne risponderemo davanti alla Storia", ha detto Palazzotto.

Da quando il governo giallo-blu ha messo in moto le nuove politiche migratorie, con la linea dura della chiusura dei porti, prima alle ong, e adesso anche alle navi straniere e italiane cariche di profughi, il primo effetto è stato il moltiplicarsi delle vittime. "Una conseguenza ampiamente evitabile, rivendicata con successo dal nostro governo. Adesso le navi delle ong hanno bisogno di 4 giorni di navigazione, e di 3-4 giorni per le soste tecniche, visto che devono affrontare tragitti più lunghi" – spiega Palazzotto – Ma il boicottaggio delle ong non è basato su una contestazione formale. La Sea Watch è bloccata a Malta, la Aquarius a Marsiglia. L'unico risultato è quello di aver provocato la morte di più di 500 persone, un numero che sarebbe già alto, in valore assoluto. Ma il calo degli arrivi rispetto all'anno scorso è sostanziale: la percentuale di persone che muoiono durante le traversate è aumentata a dismisura. Nel mese di giugno è morto quasi il 20% di chi ha tentato la traversata in mare, l’anno scorso il 2,4%, e Salvini ha avuto il coraggio di dire che da quando c’è lui al governo ci sono meno morti in mare. Sta cercando solo di placare la sua coscienza".

"Ma non ci sono indagini andate a buon fine – ha spiegato il deputato di LeU – le ong utilizzano fondi privati, in qualsiasi parte del mondo. Se invece mettono una nave in mare diventano automaticamente dei pericolosi criminali. È una campagna d'odio montata ad arte, che oggi ha permesso a Salvini di costruire il suo consenso. Se non ci sono ong italiane in mare è perché in questi anni la società civile italiana non ha avuto bisogno di fare quel lavoro, perché c'era la nostra Guardia costiera e l'operazione Mare Nostrum della Marina militare. Quando il governo italiano e l'Unione europea saranno in grado di garantire che nessuno muoia nel Mediterraneo sono sicuro che in quel tratto di mare non ci saranno più ong. Ma la soluzione non può essere quella di far morire i migranti in Libia, perché questo sarebbe la tomba della nostra civilità".

"Salvini sta soltanto utilizzando una macchina già oliata da Minniti: l'Italia aveva fatto accordi con i libici, addestrando anche la loro Guardia costiera. Oggi il ministro degli Interni ha soltanto dovuto mettere in pratica quei patti, concedendo 12 motovedette. Ora i trafficanti di esseri umani, invece di organizzare i barconi, gestiscono la detenzione dei migranti. Con un meccanismo che prevede la ‘riproduzione' del business, perché queste persone imprigionate nei centri di detenzione pagano, attraverso le famiglie, le reti criminali in cui è coinvolta anche la stessa Guardia costiera libica. Quest'ultima poi cercherà di intercettare ancora i barconi, per riportare questi migranti nelle carceri, dove dovranno pagare ancora per poter uscire. Quindi noi non stiamo combattendo i trafficanti, stiamo facendo accordi con chi viola sistematicamente i diritti umani. Ce ne freghiamo, e per questo il governo sta cercando di spostare le frontiere in Nord Africa: se queste persone non muoiono più al largo di Lampedusa non sono più un problema nostro".

Il caso della nave Diciotti ha alzato il livello dello scontro politico. Sessantasette persone in mare, salvate l'8 luglio da un rimorchiatore italiano, Vos Thalassa, e recuperate poi da una nave della nostra Guardia costiera, hanno atteso per quattro giorni l'indicazione di un porto sicuro. Nave Diciotti è arrivata al porto di Trapani, ma i migranti sono rimasti a bordo per ore a causa delle indagini in corso su presunti scafisti e sui presunti aggressori dell'equipaggio della Vos Thalassa. Per Salvini questi non sono profughi, ma "delinquenti che hanno dirottato una nave con violenza": "Se Salvini fosse stato salvato da una nave – ha commentato Palazzotto – con la prospettiva di tornare nell'inferno libico, dove verrebbe picchiato e torturato da quegli aguzzini che noi continuiamo a chiamare ‘partner', sono sicuro che protesterebbe, come hanno fatto queste persone, che magari avranno minacciato gesti eclatanti per disperazione. Andranno in galera solo se un giudice deciderà che hanno commesso qualche reato, non perché lo dice il ministro. La procura di Trapani dovrebbe aprire piuttosto un’inchiesta per sequestro di persona a carico dei ministri Salvini e Toninelli. Non è accettabile che senza alcuna motivazione e senza alcuna prova 67 persone vengano trattenute".

Il M5S insegue la Lega sul suo terreno. Ma arranca. La ministra della Difesa Trenta ha puntato il dito contro una politica di ‘demonizzazione' delle ong. Salvo poi ritrattare poco dopo, dichiarando di essere stata ‘strumentalizzata', e di essere in totale sintonia con gli altri dicasteri. Per Palazzotto la chiave di lettura  il cinismo di Salvini che si contrappone alla stupidità del M5S, che cerca di inseguirlo su questo terreno. E invece gli sta consegnando il Paese, legittimando una politica xenofoba e razzista. I leghisti stanno divorando i Cinquestelle, perché questi si limitano a dire che sull'immigrazione Salvini ha ‘in parte' ragione. Se, ed è quello che sta succedendo in tutta Europa, le forze democratiche si spaventano di contrastare una destra che usa le paure per fare propaganda, alla fine vince la destra".

"Sporadicamente qualche ministro cerca di riaffermare l'esistenza del M5S in questo governo, ma mi sembra che i tentativi abbiano scarsi risultati. Il ministro dei Trasporti Toninelli, agisce su indicazione di Salvini, e sta costringendo la nostra Guardia costiera, che ha salvato in questi anni più di 600mila persone, a riconsegnare alla Libia i migranti, violando il diritto internazionale e la legge del mare". 

Immigrazione, l'emergenza immaginaria. "Un altro problema è il fatto che una parte del sistema di informazione non racconta la verità sulle cifre" – ha denunciato Palazzotto – "Non esiste più un'emergenza immigrazione: quest'anno sono arrivate 16mila persone, sono numeri gestibili. In generale in Europa negli ultimi 4 anni sono arrivate circa 2 milioni di persone, di cui quasi un milione solo siriani. Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento 30 milioni di italiani partirono per gli Stati Uniti. L'Italia poi non è affatto il Paese più interessato dai flussi migratori. Il Paese che sta accogliendo più migranti è la Spagna, e anche la Grecia ha subito in questi anni una pressione migratoria maggiore della nostra. Un fenomeno di questa portata chiaramente deve essere gestito in modo condiviso, superando il regolamento di Dublino. Il Parlamento europeo aveva provato a eliminare il criterio del primo approdo con una proposta di riforma, con le quote obbligatorie. Ma la Lega e il M5S che parlano tanto di sovranità, invece di fare gli interessi dell'Italia, non hanno fatto valere la democrazia e si sono allineati ai Paesi di Visegrad. Il prossimo obiettivo che Salvini vuole perseguire con il suo iperattivismo, facendo il presidente del Consiglio al posto di Conte e sostituendosi anche al ministro degli Esteri, è quello di far morire le persone direttamente nel deserto, spostando la frontiera dal Mediterraneo centrale al Sud della Libia".

#Primagliitaliani. Erasmo Palazzotto ha presentato due interrogazioni parlamentari per chiedere al governo e al Ministero dello Sviluppo economico di interventire sulla crisi occupazionale: "Il clima di odio e di razzismo, legittimato dalle più alte cariche istituzionali, ha sdoganato un'idea distorta, per cui chi oggi si preoccupa di salvaguardare la nostra umanità davanti alla barbarie che viviamo, è diventato un ‘buonista', un ‘radical chic', un ‘anti-italiano'. Ma non esiste alcuna contrapposizione. Sono impegnato nella costruzione di un'opposizione a questo governo, che sta portando avanti politiche regressive nel campo dei diritti umani e civili. Ma allo stesso tempo nel mio ruolo di parlamentare mi sto occupando di difendere gli interessi dei cittadini del mio territorio, chiedendo al governo di intervenire sulle crisi economiche. Per esempio occupandosi del caso dell'aeroporto di Trapani, che a causa di una cattiva gestione delle istituzioni pubbliche quest'anno ha chiuso lo scalo. Il ritardo nella presentazione del bando di gara ha impedito ai vettori di partecipare, e il risultato è che non ci sono voli da e per Trapani. Ma questo ha messo in ginocchio un territorio, perché quell'infrastruttura dava di fatto lavoro a 20mila persone, non a qualche centinaio, perché il settore turistico rappresenta la risorsa principale del Pil di quella provincia".

"Però oggi il vero problema è che questo governo si occupa troppo di immigrati, invece di occuparsi dei problemi reali del Paese. Hanno raccontato la storiella dei 35 euro per ogni immigrato: la verità è che quei soldi andavano al settore che gestiva l'accoglienza, dove c'erano delle mele marce. Ma la maggior parte dei centri d'accoglienza, quelli buoni, sono rimasti vuoti, e ci sono moltissimi italiani che hanno perso il lavoro. Si dovrebbe pensare a come riconvertire quel tessuto economico, ridotto sul lastrico. E poi c'è la vertenza del Call Center Almaviva, con 5mila ragazzi che nella mia città, Palermo, rischiano di andare a casa a ogni rinnovo di una commessa. E il governo del cambiamento che fa? Quella dell'immigrazione è un'arma di distrazione di massa: si concentra tutta l'attenzione dei cittadini su quello che non è un problema reale nella vita delle persone. E' vero che l'accoglienza in alcuni territori è stata gestita male, ma non è certo colpa degli stranieri se gli italiani non hanno lavoro. Oggi il vero nemico non sono gli immigrati o le ong, ma è la crisi economica, che ha impoverito buona parte della popolazione. Ma per Salvini è più facile raggranellare voti cavalcando le paure della gente. Bisogna invece rassicurare le persone spiegando loro che la politica si occupa dei loro problemi, a partire dalla lotta per la difesa dei livelli occupazionali, e da un sistema di Welfare che funzioni. Le paure si combattono rimuovendo le cause che le generano, non assecondandole".

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