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Pony, la scimmia-prostituta: contadini pagano 2 euro per fare sesso con lei

Pony aveva circa sei anni quando nel 2003 fu salvata da un bordello nei pressi di una piantagione di palme in Borneo. I suoi rapitori la rasavano quasi quotidianamente, truccandola e mettendole il profumo. “Molti uomini preferivano fare sesso con lei, piuttosto che con una donna” racconta Michelle Desilets, direttrice della Borneo Orangutan Survival Foundation. Oggi la scimmia sta bene e viveva in una riserva per orangutan in Indonesia.
A cura di Biagio Chiariello
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Sdraiata su un materasso sporco con la faccia impiastricciata di trucco, Pony l'orangutan aspetta il suo prossimo cliente. Gli uomini che lavoravano nella vicina piantagione di palme nel Borneo, in Indonesia, entrano nel bordello e pagavano il corrispettivo di un paio di euro per fare sesso con “la prostituta”. La storia raccontata dal Sun è davvero scioccante: l'intero corpo della scimmia viene rasato a giorni alterni, lasciando la pelle irritata e coperta di piaghe. A Pony, rubata a sua madre da piccola, sarebbe stato insegnato sin da subito come eseguire gli atti sessuali sui “clienti”. Ora è salva, ma nessuno sa esattamente per quanto tempo è stato costretta a lavorare come prostituta prima di essere salvata da un gruppo di animalisti.

Ci sono voluti più 10 anni perché l’orangutan si riprendesse dall'inimmaginabile crudeltà che ha sofferto nel villaggio dei "bordelli", una destinazione tristemente popolare tra gli agricoltori locali impegnati nella piantagioni di palma. Lone Droscher-Nielson, che faceva parte della squadra che ha salvato Pony nel 2003, ha dichiarato al Sun: "Forse nella mia ingenuità non avevo mai pensato umanamente che fosse possibile fare una cosa simile a un animale”. Michelle Desilets, direttrice della Borneo Orangutan Survival Foundation, nel 2007 aveva dichiarato a VICE: "Ci risulta che i lavoratori venissero in particolare per lei. Potevano comunque fare sesso con una donna, ma per molti era una novità farlo con un orangutan."

Lone Droscher-Nielson nel rifugio per orangutan
Lone Droscher-Nielson nel rifugio per orangutan

Secondo Michelle, i suoi proprietari avrebbero minacciati con un machete gli animalisti intervenuti a salvare la scimmia: “Non volevano rilasciarla. Veniva usata come schiava del sesso. Probabilmente aveva circa sei o sette anni quando l'abbiamo salvata, ma per lungo tempo è stata tenuta prigioniera”. Alla fine ci sono voluti 35 poliziotti armati con AK-47 e altri armamenti per fare in modo che Pony fosse consegnata senza problemi. Dal bordello è stata portata in un rifugio per orangutan gestito dalla Borneo Orangutan Survival Foundation.

Ora è buona salute e vive in un recinto nel Centro di riabilitazione di Nyaru Menteng con altri sette oranghi. Monterado Fridman, Coordinatore della Comunicazione e dell'Istruzione presso il rifugio, ha dichiarato: "Vivendo così a lungo con gli esseri umani ed essendo stata trattata in modo così spaventoso mentre erano in cattività, per Pony non è stato facile imparare a vivere come un normale orangutan. Ha attraversato un lungo processo di riabilitazione per dimenticare il suo calvario e riconquistare la sua natura selvaggia per diventare un vero orangutan."

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