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Elezioni politiche 2022

Trump e l’endorsement per Conte: “Giuseppe è un mio amico, spero vinca le elezioni”

Il leader del M5s Giuseppe Conte ha ricevuto l’appoggio dell’ex presidente Usa Donald Trump per questa campagna elettorale: “Giuseppe è un mio amico, spero vinca le elezioni”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per il voto del 25 settembre Donald Trump fa il tifo per Giuseppe Conte. Per il leader del M5s è arrivato dagli Stati Uniti un endorsement da parte dell'ex inquilino della Casa Bianca. Un sostegno che potrebbe risultare scomodo per l'ex premier, visto il M5s sta provando a portare via voti al Pd e in generale al resto del centrosinistra. "Giuseppe è un mio amico, spero vinca le elezioni". Così si è espresso l'ex presidente Usa, interpellato a una serata di raccolta fondi nel New Jersey. Mentre a proposito di Salvini si limita a dire: "Non lo so, non lo so".

Trump non sembra essersi dimenticato dell'amico, da lui stesso ribattezzato ‘Giuseppi' per via di un refuso in un tweet, arrivato quando il leader pentastellato era ancora a Palazzo Chigi, dopo la fine del Conte I, in piena crisi di governo. L'inviato di Repubblica Paolo Mastrolilli ha chiesto domenica al tycoon se si tiene aggiornato sulla campagna elettorale italiana e sul voto del 25 settembre: "Ho visto, ho visto. How is my guy doing?", ha risposto Trump a Mastrolilli, riferendosi appunto a Conte. "Giuseppe sì, Giuseppe. Ho lavorato bene con lui, spero che faccia bene". Per l'ex presidente repubblicano "Conte è davvero una gran brava persona".

Nell'estate del 2019 Trump già auspicava una riconferma per l'allora presidente del Consiglio, già in odore di Conte bis, il governo Pd-M5s: "Le cose – scriveva il presidente Trump nel famoso tweet – sembrano andare bene per il primo ministro della Repubblica italiana altamente rispettato, Giuseppi Conte. Ha rappresentato in modo potente l'Italia al G7. Ama tanto il suo Paese e lavora bene con gli Usa. Un uomo pieno di talento che si spera resti primo ministro". I due hanno avuto diverse occasioni per conoscersi e collaborare. A luglio 2018, a soli due mesi dal suo insediamento, il presidente del Consiglio del governo giallo verde era volato a Washington per incontrare il presidente Usa alla Casa Bianca. Senza tralasciare il pranzo all’Onu in cui il presidente americano aveva chiesto esplicitamente di sedersi accanto a Conte.

L'appoggio di Trump non passa inosservato. "Il voto per le liste di Calenda e Conte sono oggettivamente un aiuto alla vittoria della destra. Uno vuol fare il governo con la Meloni, l'altro ha il sostegno di Trump", dice Enrico Letta parlando ai candidati del Pd. "Un più 4% a Calenda e Conte, tolto a noi, consentirebbe alla destra di superare il 70% di rappresentanza parlamentare. Un più 4% a noi porterebbe la destra sotto il 55% per ripotare la partita nella contendibilità", ha spiegato il segretario del Pd sottolineando che "ci sono 60 collegi contendibili".

Conte querela la Repubblica

"Qui c'è da mettersi d'accordo, o sono filoputiniano o sono filostatunitense", e le parole dell'ex inquilino della Casa Bianca diventano "la prova che quelle contro di me sono mistificazioni. Dirò una cosa apparentemente ovvia, ma io ho sempre difeso l'interesse nazionale, l'ho fatto da premier e così continuerò a fare da presidente del M5S. Io da presidente del Consiglio ho lavorato con Trump abbiamo lavorato anche con Putin, ma sempre tutelando l'interesse nazionale e senza mai mettere in discussione la nostra appartenenza euroatlantica". Lo puntualizza il leader del M5S Giuseppe Conte, intervistato negli studi di Telelombardia.

Un'intervista in cui l'ex premier annuncia di aver dato mandato ai suoi legali contro chi, nell'articolo pubblicato oggi da la Repubblica, "fa illazioni sul caso Barr: chi lo ha scritto ne risponderà davanti ai giudici. Io dalla stampa sono stato più volte dileggiato e bullizzato – dice ancora Conte -, ma se qualcuno si permette di dire che io non ho difeso e tutelato l'interesse nazionale, allora sarà chiamato a risponderne nelle sedi opportune, tanto più che anche il Copasir ha certificato la mia estrema correttezza" sulla vicenda che ha visto coinvolto l'ex segretario alla Giustizia statunitense.

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