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Terzo polo spaccato ancora dai litigi, Renzi: “Calenda mi attacca come un grillino”

Matteo Renzi e Carlo Calenda tornano ad attaccarsi a distanza. A un mese dallo scontro che ha messo fine al progetto del Terzo polo, il passaggio di alcuni esponenti da un partito all’altro e l’ipotesi che Italia viva formi un gruppo autonomo hanno riacceso gli animi. Renzi: “Se continuano gli attacchi, non si sta insieme”.
A cura di Luca Pons
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Non c'è pace nel Terzo polo, la (ex) formazione politica che avrebbe dovuto riunire Azione e Italia viva. I due partiti, guidati rispettivamente da Carlo Calenda e Matteo Renzi, erano sembrati vicini alla fusione definitiva a metà aprile, ma una serie di tensioni sotterranee – politiche e personali – avevano fatto saltare il progetto. Dopo settimane in cui le acque erano sembrate più calme, pochi giorni fa due esponenti di Azione hanno lasciato il partito per passare a Italia viva: la consigliera regionale dell'Emilia-Romagna Giulia Pigoni, e la deputata Naike Gruppioni.

Matteo Renzi ha tenuto una conferenza stampa per presentarle, e Calenda ha risposto su Twitter: "Abbiamo appreso stamattina da un giornale di questo ‘scippo'. Una comunicazione preventiva sarebbe stata più elegante. Ma immagino che l’uscita a sorpresa fosse parte dell’accordo di ingaggio. Questa vicenda, altrimenti irrilevante, spiega bene la distanza nei comportamenti con Matteo Renzi. Mentre noi eravamo impegnati in giro per l’Italia a sostenere le liste, spesso fatte insieme, per le amministrative lui era in queste faccende affaccendato. Buona strada".

Nei giorni successivi gli screzi sono continuati: "La campagna acquisti effettuata da Matteo Renzi – mentre tutta la dirigenza di Azione era impegnata nella campagna elettorale per le Amministrative – e la conferenza stampa di oggi sono un chiaro atto di ostilità nei confronti di Azione, che allontana la prospettiva di alleanze future", ha dichiarato Mariastella Gelmini, portavoce di Azione, il 16 maggio. Dopo ulteriori scambi, Luigi Marattin di Italia viva ha chiesto che finisse lo "straziante stillicidio di dichiarazioni pubbliche, da entrambe le parti". Ma così non è stato: questa mattina Matteo Renzi è intervenuto su SkyTg24 e ha attaccato frontalmente Calenda.

"Gli attacchi di Calenda a me? Non è una questione morale, ma una questione umorale", ha detto Renzi. "C'è un Calenda uno e un Calenda due. Sono cinque anni che mi sento attaccato con toni giustizialisti e grillini. Io pago le tasse, non mi vergogno di farlo né di essere stato oggetto di tante indagini. Che Calenda usi gli stessi argomenti dei grillini contro di me è un problema suo, un po' di mi dispiace".

"È avvilente che a fronte della tragedia in Emilia Romagna e mentre il mondo ha situazioni che conosciamo, dall'Ucraina alla Cina, alle questioni tra Francia e Italia, è avvilente che mentre il mondo vive queste dinamiche si debba discutere di polemiche difficili da comprendere", ha aggiunto l'ex presidente del Consiglio. "Naike Gruppioni è una parlamentare che non si ritrova più nella linea di Azione e ha deciso di aderire a Italia Viva. L'hanno fatto in tanti. Fossi in Calenda mi farei qualche domanda su cosa sta accadendo in Azione invece che attaccare me".

Renzi ha poi commentato la voce che Italia viva abbia intenzione di formare un gruppo autonomo al Senato, escludendo Azione e relegando così il partito di Calenda al gruppo misto. La risposta, ha fatto capire Renzi, dipende dalla disponibilità di Calenda a correre insieme alle europe – cosa che l'ex ministro ha escluso negli scorsi giorni. "Abbiamo chiesto ad Azione di sapere se vogliono stare nello stesso gruppo, se condividiamo il futuro o no, se si deve fare un percorso insieme", ha detto Renzi. "Andiamo a vivere insieme o restiamo separati? Lo domando ad Azione, vogliamo stare nella lista insieme no? Il futuro insieme è la lista alle europee. Se vogliamo vivere un percorso insieme ma continuano gli attacchi, non si sta insieme. Se pensa che sia un mostro, amici come prima, ma vorrei che parlassimo di politica e di misure".

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