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Strage di migranti a Crotone, il ministro Piantedosi non si scusa: “Bisogna fermare le partenze”

Il ministro dell’Interno è intervenuto in commissione al Senato per illustrare le linee programmatiche del suo dicastero, tornando a parlare della strage di migranti a Crotone.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La questione migratoria resta la principale fonte di lavoro (e preoccupazione) per il ministro dell'Interno. Matteo Piantedosi – intervenendo in commissione in Senato per illustrare le linee programmatiche del suo dicastero – torna subito sulla tragedia di Crotone: "Intorno alle 5 del mattino del 26 febbraio un'imbarcazione in legno è naufragata a causa delle condizioni del mare – spiega il ministro – Dalle prime informazioni acquisite risulta che a bordo c'erano tre scafisti. È una tragedia che ci addolora profondamente e interpella le nostre coscienze nel fermare queste traversate così pericolose". E sottolinea: "L'imperativo di combattere gli scafisti e fermare le partenze può realizzarsi solo in coordinamento con l'Unione europea. Dobbiamo evitare che chi scappa da guerre, persecuzioni e povertà si affidi ai trafficanti".

"Il governo sin dal suo insediamento il governo ha intensificato i corridoi umanitari, con 617 persone trasferite. Oltre al decreto Flussi con oltre 80mila ingressi previsti", spiega Piantedosi. Poi il ministro passa al cosiddetto dl Piantedosi, che ha introdotto una serie di misure relative al codice di condotta delle navi umanitarie delle Ong: "Il mio decreto legge non vuole impedire le attività di soccorso. Non c'è alcun divieto di presenza sugli scenari di intervento. Riteniamo inaccettabile che i porti più vicini alle aree di intervento subiscano in maniera continua la pressione delle ondate migratorie".

"Siamo di fronte a un radicale mutamento di paradigma nell'Unione europea. Bisogna configurare regole di Dublino più equilibrate e arrivare a un'effettiva redistribuzione delle persone che arrivano via mare. Serve un Piano Mattei per l'Africa per creare un sogno per le nuove generazioni", continua il ministro dell'Interno. "La strategia di contenimento dei flussi e i ricollocamenti sono collegati alla gestione dell'accoglienza", spiega ancora Piantedosi, parlando dell'organizzazione del servizio di accoglienza in Italia.

"È mia intenzione definire, d'intesa con i miei colleghi interessati, degli interventi di natura normativa che affrontino i temi di particolare criticità, come i rimpatri, il sistema di accoglienza, la protezione internazionale e i procedimenti per l'ingresso regolare degli stranieri – continua il ministro – bisogna proseguire sul rafforzamento dei canali legali di ingresso dei migranti".

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