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Speranza: “Medici e sanitari assunti a tempo determinato per il Covid saranno stabilizzati”

Il ministro della Salute Speranza ha spiegato quali saranno le risorse del personale sanitario, assunte a tempo determinato durante la fase emergenziale della pandemia, che verranno stabilizzate: “Lavoratori che hanno maturato al 30 giugno 2022 almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, di cui sei durante la fase dell’emergenza”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Durante il question time di oggi alla Camera il ministro della Salute Speranza ha risposto a un'interrogazione del deputato Antonio Lombardo (Coraggio Italia) a proposito delle iniziative del governo per stabilizzare il personale sanitario assunto sulla spinta dell'emergenza epidemiologica.

"Nell'ultima manovra è stata prevista la possibilità di stabilizzare il personale sanitario assunto a tempo determinato durante l'emergenza Covid. Al tempo stesso al personale tecnico, amministrativo e informatico, assunto anch'esso durante l'emergenza e assunto anch'esso a tempo determinato, non è stata concessa un'analoga premialità", ha detto Lombardo.

Il ministro della Salute Speranza ha risposto così: "Ho competenza diretta sul personale sanitario. La questione del personale sanitario è la vera questione fondamentale di cui ci dobbiamo occupare, in vista del piano di rilancio che stiamo finanziando sia con fondi ordinari, cioè quelli del fondo sanitario nazionale passato in pochi da 114 a 124 miliardi, sia con quelli straordinari, come è noto la missione 6 del Pnrr, circa 20 miliardi di investimento. La spesa del personale sanitario può essere allargata, in una dinamica di investimento come quella che abbiamo definito anche con l'aumento delle borse di specializzazione. Oggi la programmazione della spesa sanitaria è costruita per tetti e silos chiusi. Voglio ricordare che aver bloccato il tetto della spesa sanitaria ha prodotto sacche di lavoro meno stabile anche per il personale sanitario. Le norme dell'ultima legge di bilancio hanno avvitato un percorso che permetterà agli enti del SSN di stabilizzare una parte significativa del personale sanitario: a tutti i lavoratori che hanno maturato al 30 giugno 2022 almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, di cui sei durante la fase dell'emergenza". 

"Credo sia un provvedimento molto giusto, che permetterà di tenere nel SSN tante risorse umane che sono state al servizio del Paese nella fase più difficile e che oggi possono essere stabilizzate. Il ministero della Salute ha competenza diretta solo su queste risorse. C'è una battaglia più in generale che credo sia giusta sulla precarietà, perché è del tutto evidente che possa creare elementi di non efficienza delle nostre strutture pubbliche. Monitoreremo come governo il percorso che permetterà agli enti della sanità territoriale di usufruire di questa norma, che consentirà a un pezzo di risorse straordinarie di superare questa precarietà. Auspichiamo che questo possa essere assunto come modello anche per altri ambiti".

"Registro la sua risposta, ma non ha risposto nel merito delle questioni sollevate. Stiamo parlando di una serie di lavoratori che sono stati assunti . Una parola in più per queste categorie, che hanno lavorato in trincea, gente che con enormi in . Sarebbe stata doverosa una parola in più. Da parlamentari abbiamo il dovere di continuare a monitorare questa", ha replicato il deputato.

A proposito della revisione dei limiti di spesa per il personale del Servizio sanitario nazionale il deputato di Leu Nicola Stumpo ha chiesto cosa succederà nel post Covid, cosa potranno fare le Regioni per superare il tetto di spesa per le nuove assunzioni, per offrire una sanità adeguata ai cittadini. "Durante i giorni più difficili abbiamo imparato come si possano comprare camici e mascherine, ma come non si possa certo comprare il personale sanitario – ha detto Speranza – Negli ultimi due anni abbiamo finanziato 30mila borse di specializzazioni per medici neolaureati. E l'anno scorso ben 17.400, il triplo di tre anni fa, il doppio di due anni fa. Un passo avanti importante, il cui impatto per il SSN lo vedremo solo alla fine di questo percorso. Dobbiamo cambiare il modello di programmazione della spesa sanitaria. Abbiamo iniziato a farlo ma bisogna fare molto di più. Nella legge di bilancio ci sono due segnali che vanno in questa direzione: si può alzare questo tetto fino al 10%, per tutte le Regioni italiane. Poi il miliardo di euro in legge di bilancio per coprire gli investimenti pluriennali del Pnrr, che sono a termine, fino al 2026, per la prima volta nella storia del finanziamento del personale sanitario è fuori dal tetto di spesa. Non è abbastanza, ma facciamo un passo avanti". 

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