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Sondaggi politici, Meloni quasi al 30% ma gli alleati faticano: il Pd non è più il secondo partito

Nell’ultimo sondaggio di Proger index research, Fratelli d’Italia va al 29,6%, mentre sia Lega che Forza Italia hanno risultati più bassi di quelli delle elezioni. Il Movimento 5 stelle supera, anche se di poco, il Partito democratico.
A cura di Luca Pons
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Il partito di Giorgia Meloni vola verso il 30%. Nell'ultimo sondaggio di Proger index research per Piazzapulita, Fratelli d'Italia sale ancora rispetto alle ultime rilevazioni e va al 29,6% dei consensi. Sono 0,5 punti in più della settimana scorsa e quasi 4 punti in più di quelli ottenuti alle elezioni del 25 settembre. Un dato che pone il principale partito della maggioranza ben al di sopra dei suoi alleati di governo.

Infatti, nonostante Matteo Salvini, segretario della Lega, continui ad annunciare misure e sbilanciarsi sui risultati che il governo otterrà, il suo partito ha meno di un terzo dei voti di Fratelli d'Italia. La Lega si attesta all'8,2% dei consensi nel sondaggio, era all'8,8% il 25 settembre. La segue a ruota il terzo polo, formato da Azione, con la guida di Carlo Calenda, e Italia Viva dell'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. La coalizione tra i due partiti ottiene l'8% delle preferenze, di poco superiore al risultato elettorale (7,7%).

Il terzo partito di maggioranza, Forza Italia, si ferma invece al 6,5% nel nuovo sondaggio. Un calo significativo rispetto all'8,1% del 25 settembre. E perde punti anche il Partito democratico. Il partito di Enrico Letta arriva al 16,5% delle preferenze. Era al 16,7% la settimana scorsa, e perde oltre 2,5 punti rispetto al (già deludente) 19% delle scorse elezioni politiche.

Il Pd, stando ai numeri di Proger index research, non si può più definire il principale partito di maggioranza. Il Movimento 5 stelle, presieduto da Giuseppe Conte, raggiunge il 16,8% dei consensi e supera il Partito democratico, con cui in queste settimane c'è un dibattito anche per quel riguarda le candidature nelle regioni Lombardia e Lazio.

Tra i partiti con risultati più bassi che sono comunque entrati in Parlamento, non ci sono particolari differenze nei risultati rispetti a quelli ottenuti alle elezioni politiche del 25 settembre. L'alleanza Verdi-Sinistra italiana ha il 3,9% delle preferenze, in leggero aumento rispetto al 3,6% ricevuto a livello elettorale. +Europa, che non era riuscita a raggiungere la soglia di sbarramento del 3% alle elezioni di Camera e Senato, ma esprime comunque alcuni parlamentari grazie alle elezioni nei seggi uninominali, in questo sondaggio raggiunge la fatidica soglia del 3%.

Nel complesso, quindi, la coalizione di centrodestra arriva al 44,3% delle preferenze. Nel sondaggio non è incluso Noi moderati, che alle elezioni politiche ha ottenuto poco meno dell'1% dei voti. La lieve crescita della coalizione è trainata del tutto da Fratelli d'Italia, dato che sia la Lega, sia soprattutto Forza Italia, perdono consensi rispetto al voto del 25 settembre.

La coalizione di centrosinistra, invece, fa il 23,4% dei voti. Anche in questo caso, il sondaggio esclude Impegno civico, schieramento creato da Luigi Di Maio, che l'ha poi abbandonato dopo il deludente risultato elettorale (0,6% dei voti). In ogni caso, il centrosinistra vede un calo significativo rispetto al 25 settembre, quando raggiunge il 26% dei voti. Il Partito democratico è la principale causa della perdita di preferenze.

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