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Sondaggi elettorali: gli italiani vogliono Renzi premier

Cosa succederebbe al centrosinistra se si tornasse oggi a votare e a guidarlo fosse il sindaco di Firenze? Secondo un sondaggio SWG gli italiani non avrebbe dubbi ad affidargli il governo del Paese. Distaccatissimo Bersani a – 8 punti.
A cura di Biagio Chiariello
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A 40 giorni dalle elezioni politiche, l'Italia non ha ancora un Governo e le incertezze sulla sua formazione sono ancora molte. Col PD senza una maggioranza al Senato e il Movimento Cinque Stelle fermo sulle sue posizioni è davvero difficile ipotizzare la nascita di un nuovo esecutivo in tempi stretti. E per questo non è da escludere il ricorso a nuove elezioni entro breve termine. Ma cosa succederebbe se si ritornasse alle urne oggi? Secondo un sondaggio SWG, realizzato in esclusiva per Agorà (Rai Tre), dalla nuova tornata elettorale potrebbero scaturire delle sorprese. Per quel che riguarda i tre attuali leader politici, la situazione sembrerebbe piuttosto stabile. Il segretario del PD Pier Luigi Bersani resterebbe sui risultati del 24 e 25 febbraio, in leggera risalita Silvio Berlusconi, mentre il solo Beppe Grillo leader potrebbe a casa il 29 per cento dei voti.

Il dato che spicca maggiormente dal sondaggio SWG è quello relativo all’attuale Sindaco di Firenze Matteo Renzi, che se scendesse in campo per guidare la coalizione  di centrosinistra come candidato premier, secondo i dati della rilevazioni statistica, farebbe registrare un vero boom: il 36 percento, un risultato che realisticamente garantirebbe la maggioranza su centrodestra (28%) e Movimento 5 Stelle (26%). Netta la differenza (8 punti di scarto) col risultato raccolto dal centrosinistra guidato da Bersani, che si fermerebbe al 28 percento, sotto la coalizione di centrodestra (31%) e praticamente alla pari con Movimento di Grillo (27%). Monti, invece, si attesterebbe all’8 percento nel primo scenario (coalizione di centrosinistra guidata da Bersani), mentre perderebbe tre punti nel secondo (Renzi leader). “Sembra – sottolinea Roberto Weber, presidente dell’Istituto Swg – che i partiti siano deboli e che gli italiani investano sulle persone”.

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