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Smart working, verso la proroga fino al 30 settembre per il settore privato: cosa cambia

La disciplina semplificata emergenziale per il ricorso allo smart working verso una proroga fino al prossimo 30 settembre. Si tratta di una delle misure che dovrebbe essere inserita nel decreto Sostegni bis, in arrivo in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni. In questo modo i datori di lavoro potranno continuare ad appoggiarsi alle modalità di lavoro da remoto con decisione unilaterale, senza dover quindi stringere degli accordi individuali con il singolo lavoratore o la singola lavoratrice.
A cura di Annalisa Girardi
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Il decreto Sostegni bis probabilmente slitterà alla prossima settimana. Nella bozza, a quanto si apprende da fonti di governo, ci sono ancora una serie di miglioramenti da fare per cui il testo dovrebbe arrivare in Cdm non prima della prossima settimana. Nel decreto dovrebbero essere compresi ulteriori aiuti a fondo perduto alle attività più colpite dall'emergenza coronavirus. Non solo, si va anche verso la proroga fino alla fine di settembre del quadro emergenziale di disciplina semplificata che consente di ricorrere allo smart working.

In questo modo i datori di lavoro potranno continuare ad appoggiarsi alle modalità di lavoro da remoto con decisione unilaterale, senza dover quindi stringere degli accordi individuali con il singolo lavoratore o la singola lavoratrice. Si tratta di una misura messa in campo allo scoppio della pandemia di coronavirus per ridurre al minimo i contagi sul luogo di lavoro permettendo, ove possibile, di svolgere il proprio impiego da casa. Ora una proroga fino al 30 settembre della disciplina semplificata emergenziale per il ricorso allo smart working dovrebbe essere inserita nel decreto Sostegni bis.

In realtà un primo slittamento era già stato approvato con il decreto Riaperture, quando la disciplina semplificata era già stata spostata da fine aprile a fine luglio. Un nuovo rinvio della scadenza doveva essere inserito nel decreto Proroghe approvato la scorsa settimana, ma alla fine non era stata inserita nel testo definitivo. Invece, in quel decreto, è stato cancellato l'obbligo di avere una quota di dipendenti della Pubblica amministrazione in smart working. Precisamente, è saltato il vincolo del 50% dei lavoratori in modalità di lavoro agile per la Pa.

Per la proroga a fine settembre della disciplina semplificata emergenziale per lo smart working nel settore privato, comunque, bisognerà aspettare che il decreto arrivi in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni. Nel provvedimento, come anticipato, sono incluse anche diverse altre norme, in primis gli aiuti alle imprese più colpite da lockdown e chiusure. Si tratterà, nel complesso, di un decreto dal valore di oltre 40 miliardi di euro. 

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