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Covid 19

Sileri a Fanpage.it: “Non ci saranno nuove restrizioni in estate, ma isolamento positivi Covid resta”

Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, spiega in un’intervista a Fanpage.it che il governo non introdurrà nuove restrizioni contro il Covid in estate, nonostante il picco di nuovi casi che sta travolgendo il Paese.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Non ci sarà nessuna nuova restrizione per il Covid, nonostante il picco di casi estivi e la pressione che risale – anche se non a livelli allarmanti – sulle strutture sanitarie. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, spiega in un'intervista a Fanpage.it cosa succederà nei prossimi mesi. A partire dalla settimana prossima, quando Draghi sarà in Aula e si capirà il destino del governo. Nel frattempo è partita la campagna di vaccinazione con la quarta dose per gli over 60 e si parla già del nuovo vaccino che arriverà in autunno.

Sottosegretario partiamo dal governo in crisi, Draghi si è dimesso, cosa succederà?

Il Presidente della Repubblica ha bloccato le dimissioni e chiesto un confronto in Aula. Lì servirà sensibilità, buonsenso, responsabilità da parte delle forze politiche. Mi auguro che l'esperienza del governo di unità nazionale possa proseguire, per portare a termine i progetti importanti e tirare fuori il Paese dal mare in tempesta causato prima dal Covid e poi dai venti di guerra. Serve un governo che possa portare l'Italia in un porto sicuro in vista delle prossime elezioni, che spero si possano tenere alla scadenza naturale della legislatura e con un quadro economico più stabilizzato per poter offrire al prossimo governo, qualunque esso sia, un Paese messo in sicurezza.

Nel frattempo il Covid è tornato dilagante, i dati Iss di oggi segnalano l'incidenza ulteriormente in crescita e viaggiamo al ritmo di almeno 100mila casi al giorno sapendo benissimo che sono sottostimati. Il governo potrebbe pensare a nuove restrizioni in estate?

No, nessuna restrizione è prevista. E non ve n'è proprio il bisogno medico in questo momento. Questo è il picco, ci sarà una stabilizzazione dei casi e poi la discesa. Come avvenuto per ogni ondata.

Abbiamo rinunciato a tutte le restrizioni negli ultimi mesi, anche regole che erano in piedi da anni. Quanto ha influito questa decisione sull'ondata estiva?

Abbiamo tolto in maniera progressiva le restrizioni. Era giusto, anche per la mascherina, che non è stata eliminata all'improvviso, ma il suo utilizzo è stato confinato piano piano sempre di più. Ora è fortemente consigliata e molte persone la usano, basta andare al supermercato. Il non utilizzo della mascherina ha impattato parzialmente sulla diffusione della nuova variante, ma non credo sia quella la causa principale. Come ogni ondata si può limitare la diffusione e ridurre gli effetti, ma non azzerarne la progressione.

Nell'arco di poche settimane questa ondata ha raggiunto numeri spaventosi però, almeno per quanto riguarda il contagio…

Con quest'ultima variante i tempi sono stati gli stessi che già conoscevamo, anzi. Forse è stata ancora più auto-limitante. Mi spiego meglio: quando hai un milione di persone ogni settimana – ma probabilmente i numeri reali sono tre o quattro volte superiori – quel virus, in una popolazione ampiamente vaccinata o che si è già infettata, trova sempre meno spazio. Perciò le nuove ondate saranno sempre più brevi. A meno che non arrivi un virus completamente diverso, ma difficilmente accadrà.

Si continua a parlare della possibilità di eliminare l'isolamento per i positivi, magari prima per gli asintomatici e poi per i sintomatici. Ieri il ministro Speranza ha detto che non se ne parla, ma nel governo le sensibilità sembrano molto diverse. Lei cosa ne pensa?

La penso come Roberto. Sarà giusto in futuro togliere l'isolamento per i positivi asintomatici e poi anche per i sintomatici, ma attenzione: questo ragionamento si può fare con numeri minori e vaccinazione maggiore, ma soprattutto con un vaccino aggiornato che dia molta più protezione in termini di diffusione del virus. Non è una decisione che verrà presa nel 2022. Aspettiamo qualche mese, ma oggi ci sono troppe incognite. Non sappiamo quali varianti arriveranno in Italia, né quando arriverà il nuovo vaccino. Ci sono troppi condizionali. Quando gli ospedali non saranno più sotto pressione anche i sintomatici andranno in giro con la mascherina, vorrà dire che il virus non è più impattante sulla società. Non è il caso di oggi.

Intanto è cominciata la campagna vaccinale per la quarta dose di vaccino agli over 60, perché è importante farla?

La quarta dose è fondamentale perché, nelle persone fragili e avanti con l'età, riduce la letalità del 99%. Significa che i vaccini che abbiamo oggi a disposizione proteggono dalla forma grave della malattia, perciò perché aspettare un nuovo vaccino che non sappiamo quando arriverà?

Non abbiamo proprio idea di quando arriverà? Si parla dell'autunno. E quando sarà pronto dovremo farlo tutti? Sarà obbligatorio?

Questa nuova dose non dovrà farla sia chi ha preso il virus recentemente che chi ha ricevuto la quarta dose. Certo a meno che non arrivi una variante completamente nuova, ma attenzione anche qui: il vaccino che stanno preparando oggi è aggiornato sulla Omicron, che significa che funzionerà meglio contro la diffusione e speriamo anche nella protezione dalla malattia grave, che però è già altissima. Perciò no, non dovremo farlo tutti. Sarà una vaccinazione offerta alla popolazione sovrapponibile all'antinfluenzale che viene fatta ogni anno. Chi è fragile, chi ha più di sessant'anni, chi ha determinate patologie. Poi chi vorrà potrà farla. Se a settembre, ottobre o dicembre dovesse arrivare il vaccino aggiornato io lo farei senza dubbio.

Le mascherine ormai sono obbligatorie solo sui mezzi pubblici, ma a settembre torneranno anche in altri luoghi? A scuola gli studenti dovranno indossarle ancora?

Spero non si torni a scuola con le mascherine e mi auguro si lavori sugli impianti di aerazione. La mascherina a scuola aveva un'utilità quando le vaccinazioni non erano al livello attuale, per evitare la circolazione all'interno delle strutture e che poi il virus venisse portato a casa mettendo a rischio la salute di nonni e genitori più anziani. Oggi il virus è diverso e i tassi di vaccinazione sono altissimi.

Un'estate con 100mila casi al giorno non l'avevamo mai vissuta fino a ora però, le persone giustamente hanno timore dell'autunno e dell'inverno. Cosa potrà succedere?

Non dobbiamo avere paura dell'inverno. Un utilizzo consapevole della mascherina per i soggetti adulti sarà utile nei mesi più freddi – e ricordiamo che lo è anche oggi – ma ribadisco che non stiamo pensando ad alcuna norma per renderla di nuovo obbligatoria. Teniamola in tasca e mettiamola dove serve. È fondamentale la vaccinazione. Poi nuove oscillazioni le avremo, magari a fine agosto e inizio settembre, dipenderà dalle varianti che circoleranno. Oggi non sono importanti il raffreddore e la febbre che può prendere il soggetto giovane, in ottime condizioni di salute e vaccinato. E sottolineo vaccinato. Preoccupa il soggetto di ottant'anni, con diverse patologie, che nonostante il vaccino può prendere un virus e rischiare di morire.

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