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Emergenza siccità in Italia

Siccità in Italia, si va verso il razionamento dell’acqua. PD: “Draghi dichiari stato d’emergenza”

Una risoluzione che impegna il governo a valutare lo stato di emergenza nelle regioni interessate dalla siccità negli ultimi giorni. Lo chiede il PD, appoggiato dai Verdi.
A cura di Giacomo Andreoli
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Una risoluzione che impegna il Governo a valutare l'opportunità di proclamare lo stato di emergenza nelle regioni interessate dalla straordinaria siccità degli ultimi giorni. L'hanno presentata il capogruppo dem Nicola Pellicani e i suoi colleghi di partito alla commissione Ambiente della Camera, ribadendone l'importanza durante un convegno di stamattina a Montecitorio in occasione della giornata mondiale della siccità e della desertificazione.

D'accordo con loro, e anzi a favore di azioni più convinte del governo per affrontare la situazione, anche i Verdi. Secondo i co-portavoce nazionali Angelo Bonelli ed Eleonora Evi "questo esecutivo sta portando l'Italia ad affrontare, nei prossimi mesi, una delle più gravi crisi sociali ed economiche della storia della Repubblica, che si affianca a una gravissima crisi ambientale, oggi rappresentata dalla drammatica siccità che coinvolge tutto il Paese". Il Partito democratico propone di realizzare infrastrutture di accumulo idrico durante gli eventi meteorologici estremi e chiede maggiori sforzi per evitare sprechi e dispersioni della rete, utilizzando il Pnrr per il drenaggio delle acque e per favorire la rinaturalizzazione dei corsi d'acqua.

Intanto, secondo Coldiretti, la grande sete assedia città e campagne, con autobotti e razionamenti in case, orti e giardini, il Po in secca come mai negli ultimi 70 anni, i laghi svuotati e le campagne arse, dove i danni provocati fino a ora ammontano a 2 miliardi di euro.

In questo scenario di profonda crisi idrica, secondo il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, è necessario agire a breve per definire le priorità di uso delle risorse idriche disponibili, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo, e quindi prevedere risorse finanziarie per indennizzare le imprese per i danni subiti. I primi mesi del 2022 segnato da precipitazioni praticamente dimezzate, ha portato a cambiare anche le scelte di coltivazione con un calo stimato di 10 mila ettari delle semine di riso. A preoccupare, precisa la Coldiretti, è la riduzione delle rese di produzione del grano per il 15%, ma anche di frutta e verdura. Siccità e temperatura dell'acqua sopra la media anche di 5 gradi preoccupano anche i produttori ittici di stagni e lagune, oltre a quelli degli allevamenti di mitili, vongole e ostriche. Le scarse piogge hanno, infatti, aumentato la salinità dell'acque che, insieme all'elevato caldo favoriscono la proliferazione di alghe e una minor ossigenazione. Un mix che rischia di mandare in sofferenza alcune produzioni.

I razionamenti in Piemonte e Lombardia

Intanto, secondo l'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, circa il 70% della superficie della Sicilia presenta un grado medio-alto di vulnerabilità ambientale. Seguono Molise (58%), Puglia (57%), Basilicata (55%). Sei regioni (Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania) presentano una percentuale di territorio a rischio desertificazione, compresa fra il 30% e il 50%, mentre altre 7 (Calabria, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Veneto e Piemonte) sono fra il 10% ed il 25%.

In Piemonte, come spiegato dal presidente Alberto Cirio a Sky Tg24, "circa un centinaio di comuni si sono già attivati con ordinanze e razionano l'acqua soprattutto nel periodo notturno dando priorità di utilizzo: non avere l'acqua in agricoltura è una calamità naturale in un anno in cui i costi dei concimi sono triplicati". Da qui l'apertura all'ipotesi di un possibile razionamento generalizzato in tutta la regione "per l'intera estate". I razionamenti, intanto, sono una prospettiva più che concreta anche in Lombardia e si rischia di vederli diffusi in tutta Italia.

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