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Sergio Costa, ministro dell’Ambiente: “Le priorità? Terra dei Fuochi e lotta alla corruzione”

Sergio Costa, neo-ministro dell’Ambiente fortemente voluto da Luigi Di Maio nel governo del cambiamento, illustra ai microfoni di Fanpage.it le priorità del suo dicastero: “Messa in sicurezza e bonifica della Terra dei Fuochi e dei Sim, creazione del deposito nazionale delle scorie nucleari e legge incisiva sulla corruzione per fermare le ecomafie”.
A cura di Ida Artiaco
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"Il Ministero dell'Ambiente non sarà più considerato come una Cenerentola, ma diverrà centrale nell'azione di questo governo. Saremo vicini ai cittadini e ci confronteremo con loro per migliorare i nostri territori". Così Sergio Costa, neo-ministro dell'Ambiente, ha illustrato ai microfoni di Fanpage.it le priorità sulle quali si concentrerà il suo lavoro a capo del dicastero di via Cristoforo Colombo. Comandante della Regione Campania dei Carabinieri Forestali, ora in aspettativa per motivi istituzionali, come tiene a sottolineare, è stato legato nel recente passato all'inchiesta sulla Terra dei Fuochi, che ha permesso di far luce su una serie di attività illecite legate allo smaltimento di rifiuti tossici nell'area tra le province di Caserta e Napoli. E oggi, fortemente voluto da Luigi Di Maio nella squadra del governo del cambiamento, lancia nuove sfide.

La campagna #iosonoambiente e la salvaguardia del territorio

"Io sono stato chiamato qui per la mia esperienza – ha sottolineato Costa -, per provare a dare centralità a questo ministero, per affrontare problemi ambientali del cittadino sul territorio e dare delle risposte concrete: questo è forse il più grande cambiamento". Il primo passo verso il raggiungimento di questi obiettivi è stato fatto con il lancio della campagna #iosonoambiente. "Abbiamo spinto in questa direzione per dire che ognuno ci deve mettere il proprio per salvaguardare l'ambiente, dal pezzo di plastica trovato a terra fino a un comportamento più virtuoso. #iosonoambiente è un grande contenitore nel quale tutte le campagne del ministero possono trovare la loro declinazione. Ma è anche una sfida, come nel caso dell'iniziativa plastic free, ossia liberiamoci della plastica monouso, di quella che si può evitare, della micro e macro plastica che troviamo negli oceani o anche per strada. Anche noi come dicastero lo saremo a partire dal prossimo 4 ottobre, giorno di San Francesco, patrono d'Italia e amante del creato".

Bonifiche nella Terra dei Fuochi e nei Sim

Sulla Terra dei Fuochi, quell'area tra le province di Napoli e Caserta sulla quale è intervenuto negli anni passati in qualità di comandante dell'Arma, Costa ha le idee chiare. "La situazione è sicuramente migliorata – ha continuato il ministro davanti alle telecamere di Fanpage.it -, ma è ancora al limite. Per tale motivo, credo che sussistano dal punto di vista giuridico tutti gli elementi per una decretazione d'urgenza. Ho in animo di proporre al Consiglio dei Ministri, e poi successivamente, con la sua approvazione, al Parlamento, un decreto legge che tenga conto di questa situazione limite, ma che sia anche da riferimento per utilizzare il percorso già fatto nella Terra dei Fuochi campana a favore delle altre terre dei fuochi che esistono su tutto il territorio nazionale. Bisogna partire sicuramente dalla messa in sicurezza e poi dalla bonifica di quelle discariche che sono state scoperte e che sono ‘orfane', dove cioè non è stato individuato il colpevole e che non possono giacere lasciate a se stesse perché non si trova una soluzione. In quel caso lo Stato ha il dovere di dare delle risposte. Ma si parlerà anche di roghi tossici, perché il problema non si è risolto e si deve affrontare con dei finanziamenti". Di bonifiche Costa ha parlato anche in relazione ai Sim, i siti di interesse nazionale, numerosi in tutta la Penisola. "Per me sono la priorità, e dobbiamo riuscirci anche e soprattutto attraverso azioni ecocompatibili, con la sperimentazione di tecniche all'avanguardia che i nostri ricercatori stanno mettendo a punto".

Comitati civici, deposito delle scorie nucleari ed ecomafie

Tutte queste azioni, sottolinea ancora il neo-ministro, dovranno essere messe a punto attraverso il dialogo con i comitati civici. "Voglio mantenere con loro quel rapporto di interlocuzione che avevo quando era un uomo dell'Arma per continuare a confrontarmi con questi che sono le prime sentinelle dei territori". Tra i temi più importanti con i quali Costa dovrà confrontarsi, c'è quello del deposito nazionale delle scorie nucleari. "Lo dobbiamo realizzare. Il lavoro tecnico di base è terminato ed è stato depositato, ma ora bisogna agire altrimenti alle generazioni future lasciamo solo un rischio potenziale e non ce lo possiamo permettere", ha continuato Costa, che poi è intervenuto sulla questione ecomafie, tornata d'attualità dopo l'inchiesta "Bloody Money" di Fanpage.it. "Il vero problema dell'Italia è la corruzione, che è il canale privilegiato per le operazioni della criminalità organizzata. Per cui credo che abbiamo bisogno di una sana e incisiva legge sulla corruzione, che tagli alle radici l'agire scorretto e infedele del dipendente pubblico e che permetta di arrivare bene e prima su questo tipo di problemi. Ma devo dire che l'Anac lavora molto bene, è una risorsa per l'Italia ed è anche una grande garanzia, come l'intervento delle prefetture e delle forze di polizia".

Costa fa parte di quello che si è autodefinito il governo del cambiamento, ma intende ripartire da quanto di buono è stato fatto dagli esecutivi precedenti. "Noi non vogliamo modificare l'architrave istituzionale con le competenze specifiche che spettano ai comuni, alle regioni e alle regioni, come nel caso della vicenda legata allo smaltimento delle ecoballe in Campania (per il quale il governo Renzi aveva stanziato più di 500mila euro, ma ne è stato portato a termine solo il 2%). Io mi metterò al fianco, nello specifico, del governatore De Luca per favorire il cittadino. Si lavora insieme per trovare una soluzione".

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