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Senato approva il dl Bollette, Orlando annuncia: “Cinque miliardi non bastano, servono altre misure”

Via libera del Senato al decreto Bollette, messo in campo dal governo contro il caro energia. I 5 miliardi stanziati finora, però, non sono sufficienti e serviranno altre misure, commenta il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Senato ha approvato in via definitiva il decreto Bollette, con 207 voti a favore e 38 contrari, per contenere il caro energia e rafforzare l'investimento nelle rinnovabili. Il decreto, su cui il governo aveva posto la fiducia, aveva già ricevuto il via libera dalla Camera e conferma l'annullamento, anche per il secondo trimestre dell'anno, degli oneri di sistema nel settore elettrico. Non solo: l'Iva sul gas resterà ridotta al 5% almeno fino a giugno e sono previsti sconti in bolletta di acqua, luce e gas per le famiglie numerose o in condizioni di difficoltà economica.

Nel decreto sono state inserite anche misure di sostegno per le imprese: è stato infatti prorogato sia l'azzeramento degli oneri di sistema che il credito di imposta del 20% a favore delle cosiddette aziende energivore. Un'altra delle novità in arrivo con il decreto, che entrerà in vigore il prossimo 1° maggio, riguarda la temperatura massima che del condizionatore in tutti gli edifici pubblici, che non potrà scendere al di sotto dei 25 gradi (27 in realtà, ma con due gradi di tolleranza). È una regola che resterà in vigore fino al 31 marzo 2023: nel periodo invernale, invece, non si potrà salire sopra i 21 gradi (19, ma sempre con i due di tolleranza).

Il provvedimento si inserisce nella strategia del governo per limitare l'impatto dei rincari ai costi dell'energia e diversificare le fonti di approvvigionamento per tagliare la dipendenza energetica dalla Russia. Molto è già stato fatto, ma non è abbastanza: "Non credo che saranno sufficienti" i 5 miliardi stanziati fino a questo momento, ha commentato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ospite della trasmissione Agorà su Rai Tre. "Abbiamo messo in conto il fatto che servano altre misure, valuteremo poi quali", ha aggiunto.

Insomma, l'esecutivo si prepara a intervenire nuovamente per sostenere famiglie e imprese, specialmente quelle più esposte alla crisi. "Nei primi mesi dell'anno, per far fronte a questa situazione, abbiamo speso di più di quello che è previsto dal Def. È evidente che bisognerà fare ulteriori passi, soprattutto per sostenere l'impatto del costo dell'energia e delle materie prime e per l'inflazione che incide profondamente e negativamente sui salari. Abbiamo un pezzo del mondo del lavoro che rischia di impoverirsi e un pezzo del mondo delle imprese che rischia di non farcela", ha concluso il ministro.

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