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Scuola riparte in presenza, il piano per settembre: no a test, restano distanziamento e mascherine

Il ministero dell’Istruzione ha predisposto una bozza del piano scuola per il rientro in classe a settembre: l’obiettivo è far tornare in presenza tutti gli studenti, anche se resteranno le regole sul distanziamento e sull’utilizzo della mascherina anche in aula. Non si dovranno effettuare, invece, test diagnostici all’ingresso delle scuole.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il rientro a scuola a settembre sarà in presenza, ma con distanziamento e mascherine. La bozza del piano scuola 2021/2022, predisposta dal ministero dell’Istruzione, conferma le indicazioni in gran parte già in vigore lo scorso anno per il rientro in classe. L’obiettivo, secondo il governo, è quello di una ripresa in presenza, se necessario da raggiungere anche con “iniziative forti”, per dirla come il ministro della Salute, Roberto Speranza. La settimana prossima “sarà quella giusta” per stabilire tutte le regole per il rientro, spiega lo stesso Speranza. Il piano nasce dalle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico ed esclude l’utilizzo di “test diagnostici o screening preliminari all’accesso a scuola”. Viene invece confermato l’obbligo di indossare la mascherina nel caso in cui non sia possibile rispettare il distanziamento, con l’unica eccezione dei bambini al di sotto dei sei anni.

Il piano scuola per il rientro in classe a settembre

Nel piano non si parla di obbligo vaccinale per il personale scolastico, tema su cui il governo ha preso ancora tempo. Si dice, però, che è “essenziale” che il personale docente e non docente aderisca con “piena partecipazione alla campagna di vaccinazioni”. Non si parla neanche della vaccinazione degli studenti, ma resta l’auspicio di raggiungere il 60% di immunizzati tra i 12 e i 19 anni entro l’inizio dell’anno scolastico. La presentazione del piano alle Regioni è slittato alla prossima settimana, ma nella bozza resta chiaro un punto: l’obiettivo è assicurare “a tutti lo svolgimento in presenza delle attività scolastiche, il recupero dei ritardi e il rafforzamento degli apprendimenti”. Altra discussione rimandata è quella sulla quarantena per gli studenti che sono stati in contatto con un positivo: si valuta il modello francese, che applica la dad solamente ai non vaccinati, mentre gli altri continuano in presenza.

L’obbligo di mascherina e il no ai test all'ingresso

Sulla base del parere del Cts il ministero ritiene non necessario predisporre test diagnostici per l’accesso a scuola di personale e studenti. Al contrario, laddove non sia possibile rispettare il distanziamento (anche in classe), è obbligatorio indossare mascherine chirurgiche. Nel caso in cui si registri un contagio, deve essere effettuata la sanificazione laddove non siano passati almeno sette giorni dall’ultima volta che il positivo è stato all’interno delle strutture scolastiche. La sanificazione può essere effettuata non solo da ditte specializzate, ma anche dallo stesso personale della scuola.

Il rientro a scuola: le regole per mense e palestre

Per quanto riguarda la mensa, non servono stoviglie monouso e gli operatori devono sempre indossare la mascherina. Restano le regole per il distanziamento in ingresso e uscita dai locali, così come le misure sull’igienizzazione personale. Passando alle attività sportive e di educazione fisica, le regole dipenderanno da quelle previste sulla base dei colori delle singole Regioni. In zona bianca per le attività all’aperto non c’è obbligo di mascherina, ma resta quello di rispettare un distanziamento di almeno due metri. In palestra è possibile svolgere attività di squadra in zona bianca, mentre in zona gialla e arancione viene raccomandato di ricorrere solamente ad attività individuali.

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