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Salvini sminuisce Meloni: “Suo ruolo in Europa? Sempre di opposizione parliamo, non fa differenza”

Il leader della Lega, Matteo Salvini, risponde a chi gli chiede un commento sul ruolo assunto da Giorgia Meloni in Europa, con la presidenza del partito dell’Ecr: “Sempre di opposizione parliamo. In Europa comandano popolari e socialisti. Al di fuori di lì, non fa grande differenza. Siamo d’accordo, invece, sul fatto che si debba pesare di più”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Riorganizzare la Lega e il centrodestra. Questo è l’obiettivo di Matteo Salvini dopo le elezioni regionali e comunali che hanno, in parte, deluso le aspettative e le ambizioni del segretario del Carroccio. L’idea è quella di aprirsi a imprenditori e professionisti per allargare il perimetro del centrodestra. Assumendo un peso sempre maggiore anche in Europa. Qualcosa in più rispetto al ruolo ricoperto da Giorgia Meloni, eletta presidente del partito europeo dei Conservatori e riformisti: “Sempre di opposizione parliamo. In Europa comandano popolari e socialisti. Al di fuori di lì, non fa grande differenza. Siamo d’accordo, invece, sul fatto che si debba pesare di più. Però, attenzione, perché non è chiaro dove andrà il Ppe. Se va a sinistra non mi interessa, se si sposta sulle posizioni di Orbán avvio il dialogo”.

L'analisi del risultato elettorale della Lega

L’analisi di Salvini, in un’intervista al Corriere della Sera, parte dai risultati delle elezioni: “Anche una sola sconfitta non va bene”, ammette. Non nascondendo il rammarico soprattutto per aver perso a Lecco. “Dobbiamo allargare – prosegue il leader leghista –. Ora il nostro sguardo è rivolto alle elezioni che la prossima primavera si terranno nelle principali città italiane, da Roma a Bologna, da Napoli a Torino. Vanno allargati i confini del nostro perimetro politico coinvolgendo imprenditori e professionisti. Ho in testa un modello preciso”.

Salvini vuole allargare il centrodestra: apriamoci a esterni

Il modello è quelle delle Marche, dove – alle elezioni regionali – la Lega “è diventata il primo partito in Consiglio regionale. Lì siamo stati capaci di creare un mix che è stato apprezzato dagli elettori”. “Voglio una Lega più presente nei mondi esterni alla politica. Bisogna parlare con i professionisti e le imprese. Nei capoluoghi dobbiamo essere più presenti”, ribadisce Salvini. Che punta a riorganizzare anche il centrodestra: “Vale lo stesso discorso: ascoltare e coinvolgere. Nella partita delle grandi città vogliamo vincere ovunque. Nell’incontro con Meloni e Tajani inciterò a fare quello scatto in avanti che anche in queste Regionali abbiamo faticato a fare”.

Il dialogo la Lega deve riaprirlo anche in Europa, come sostiene soprattutto Giancarlo Giorgetti: “Lui dice, e lo penso anch’io, che è necessario dialogare con tutti. Poi ogni cosa ha i suoi tempi. È chiaro che prima o poi torneremo al governo e per allora dovremo avere solide alleanze europee. Ci stiamo lavorando”. Anche se, come gli fa notare l’intervistatore, al momento queste alleanza non sembrerebbero esserci: “Riservatamente ci sono interlocuzioni ad alti livelli”, assicura però Salvini.

Salvini contro modifiche a decreti sicurezza

Il governo negli ultimi giorni ha modificato i decreti sicurezza, cancellando alcune norme in materia di immigrazione introdotte proprio da Salvini quando era ministro dell’Interno. Per il leader leghista “è stato un errore, un passo indietro pericoloso perché si torna a dare speranze all’80% dei richiedenti asilo che non scappano da alcuna guerra. Torneremo al business dell’immigrazione clandestina. Ma qui, in generale, mi pare che al governo di sinistra interessi solo smontare quel che di buono abbiamo fatto noi”. Un’operazione legittima, ma non per Salvini, secondo cui “in tempi di virus sarebbe più opportuno costruire, ma questi sono tenuti insieme solo dall’antisalvinismo”.

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