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Salvini riunisce i parlamentari della Lega: “Sintonia con Meloni, avanti 5 anni insieme al governo”

Al primo incontro con i parlamentari della Lega Salvini definisce “sciocchezze” le voci di appoggio esterno a un governo Meloni, mentre il senatore Calderoli chiede ministeri “di peso” per il partito.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nessun appoggio esterno, ma cinque anni di governo insieme. Matteo Salvini parla chiaro al primo incontro con i suoi parlamentari: deputati e senatori eletti nella Lega. Ci sono tantissimi volti noti, che entrano uno dopo l'altro al teatro Umberto di Roma. Ma nonostante la selva di giornalisti presenti, Matteo Salvini si limita a considerare "sciocchezze" le voci su un possibile appoggio esterno della Lega al governo Meloni qualora non fossero soddisfatte le richieste del Carroccio. E su quale ministero preferisca, Salvini replica: "Ma li leggete i comunicati stampa che mando?". Poi, però, entra dentro al teatro e ai suoi – riportano sempre le stesse fonti Lega – dice: "Avanti per 5 anni, con Giorgia Meloni c'è grande sintonia".

Tra i vari che arrivano alla spicciolata c'è anche il ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che risponde ironicamente sulla sua presenza nel prossimo Consiglio dei ministri: "Uno può anche saltare un giro, ci si riposa e ci si cura". Il senatore Calderoli, sulla composizione del nuovo governo, risponde: "Quando si vedranno i quattro leader decideranno come sarà la ripartizione, e chiaramente ci saranno ministeri di peso per la Lega".

Il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana, invece, nega apertamente che ci sia una discussione interna al Carroccio sulla leadership di Matteo Salvini: "Ho sentito qualcosa, ma mi sembrano più rancori personali che una questione politica – spiega riferendosi chiaramente a Roberto Maroni – Qua stiamo parlando di persone che hanno avuto importanti ruoli decisionali, bisogna vedere i risultati che ci furono allora e quelli ottenuti poi".

E tornando su Salvini, invece, aggiunge: "Auspichiamo un ministero di peso per lui, ha fatto così bene al Viminale". Ma poi precisa: "Bisogna parlarsi e trovare l'intesa giusta". Insomma "non è Viminale o morte".

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