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Salvini dice che la Francia respinge i bambini migranti e si tiene i terroristi italiani

Il vicepresidente del Consiglio si è scagliato contro le autorità francesi: “Ci respinge i bambini alla frontiera a Ventimiglia nei boschi e si tiene stretti i terroristi che dovrebbero stare in galera in Italia”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Matteo Salvini torna ad attaccare la Francia e le autorità di Parigi, dopo il no della Cassazione all'estradizione di dieci terroristi italiani. Il caso – riaperto negli ultimi anni – riguarda gli ex brigatisti fuggiti oltralpe. "È una vergogna – ha commentato oggi il vicepresidente del Consiglio, rispondendo a una domanda dei giornalisti in merito – Ci respinge i bambini alla frontiera a Ventimiglia nei boschi e si tiene stretti i terroristi che dovrebbero stare in galera in Italia". Sulla vicenda non sono mancate polemiche nei giorni scorsi. I familiari delle vittime stanno riflettendo sul ricorso alla Cedu e hanno chiesto al ministro Nordio di intervenire.

"Fratelli d'Italia è sempre dalla parte delle vittime del terrorismo e delle loro famiglie – ha annunciato in una nota il capogruppo del partito di Giorgia Meloni a Montecitorio, Tommaso Foti – Oggi alla Camera abbiamo depositato una mozione, di cui sono primo firmatario, insieme al vice Presidente della commissione Affari Costituzionali, Riccardo De Corato, per fornire tutta la necessaria e dovuta assistenza legale ai parenti delle vittime dei reati commessi dai dieci terroristi italiani rifugiati in Francia". E ha aggiunto: "Dopo l'inspiegabile decisione della Corte di Cassazione francese di non procedere alla loro estradizione, assicuriamo che il governo Meloni farà quanto è nelle sue possibilità per garantire pene esemplari ai crudeli terroristi e giustizia alle famiglie".

Oggi è intervenuta anche Gemma Calabresi Milite, vedova del commissario ucciso: "Quello che ci offende è la motivazione della sentenza, che dice che è assurdo mettere in carcere delle persone perché oggi loro si sono rifatte una vita e hanno una famiglia – ha detto la donna a margine di un'assemblea studentesca a Trento – Questo ci offende, perché le nostre famiglie contano di meno. Doveva forse essere diversa la motivazione, con più rispetto per chi ha sofferto". Quando si è aperta la possibilità dell'estradizione nel 2021 "ho pensato che finalmente c'era giustizia, però non ho avuto soddisfazione per Giorgio Pietrostefani, in quanto anziano e ammalato, e non ha più senso pensare di farlo entrare in carcere oggi – ha continuato – A noi va bene così, ma quello che ci offende è la motivazione della sentenza".

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