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Renzi: “Triste fine per il M5s, gli scontri sono per le poltrone, pensano solo al secondo mandato”

Matteo Renzi, leader di Iv, dice che il M5s è arrivato ormai al capolinea: “Quando facevo le dirette con voi da Palazzo Chigi avevamo i M5s in grande spolvero, cercavano di rappresentare un popolo. Oggi non è più così, sono un’illusione che è finita”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Sulla situazione di caos all'interno del M5s si esprime anche il leader di Italia viva Matteo Renzi. L'ex premier entra nella discussione a gamba tesa, mentre nel Movimento c'è aria di scissione: "È una triste fine per il M5s. È una illusione che è finita", commenta in un'intervista a Rtl 102.5. "Quando facevo le dirette con voi da Palazzo Chigi avevamo i M5s in grande spolvero, cercavano di rappresentare un popolo. Oggi non è più così, sono un'illusione che è finita". Per Renzi "un grande sbadiglio li inghiottirà".

In un'intervista al Messaggero dice che lo scontro interno al Movimento è legato "solo agli equilibri sulle poltrone. Noi pensiamo all'Ucraina, loro hanno in testa il secondo mandato".

"Di Maio ha rinnegato tutte le idee che lo hanno portato in parlamento. Bene, meglio tardi che mai – aggiunge – Ma questo non significa dargli la leadership dell'area Macron: è pur sempre l'uomo che ha visitato i gilet gialli. Stiamo ancora aspettando che si scusi per le sue parole sulla Boschi dopo l'assoluzione su banca Etruria e contro gli amministratori del Pd su Bibiano".

Rispetto all'ipotesi di un nuovo soggetto politico di centro, che metta insieme Sala, Brugnaro, Toti, Calenda "mi sembra prematuro parlarne", dice. L'area centrale "sarà decisiva per decretare il vincitore delle elezioni", spiega. "Vedremo se il Pd o la destra sapranno occuparla o se la lasceranno libera così da permettere la creazione di un terzo polo vincente. Faremo questa discussione tra sei mesi, non ora". Secondo l'ex premier, domani, martedì 21 giugno, la maggioranza troverà un accordo attorno a un documento comune da votare: "I grillini hanno cambiato idea su tutto – sottolinea – Capita a chi fa politica solo per difendere lo stipendio e non le proprie idee. Anche adesso finirà con tanto rumore per nulla".

Dopo il risultato alle amministrative, Draghi deve "andare diritto". I partiti "hanno meno di un anno per organizzarsi: facciano politica, se ne sono capaci, anziché disturbare il conducente". Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, "ho votato per le sanzioni e per l'invio delle armi, sono pronto a farlo di nuovo. Ma accanto a tutto ciò serve una iniziativa politica e diplomatica che il viaggio di Macron, Scholz e Draghi lascia presagire". 

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