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Renzi: “Pd è il partito dei bla bla bla, dice che in 10 sono pronti a lasciare Italia viva, è falso”

Matteo Renzi smentisce le voci di un’imminente fuoriuscita dal suo partito di 10 esponenti Iv: “Il Pd, lo abbiamo visto sul ddl Zan, è il partito del bla, bla, bla. È un partito che gioca a tentare di dividere le persone che ha accanto”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader di Italia viva Matteo Renzi nega che alcuni esponenti del suo partito stiano pianificando una fuga: "Il Pd mi sembra interessato a spinnare ai giornali eventuali problemi di Italia viva. Il sito di Repubblica dice che dieci parlamentari lasciano Iv: esattamente lo stesso giochino dell'altra volta sul Conte 2. Dicevano che dieci parlamentari di Iv avrebbero lasciato e con questo si sarebbero creati i numeri di una maggioranza diversa. Io non lo so se oggi se ne vogliono andare, l'altra volta non se ne sono andati e li ringrazio", ha detto Renzi, parlando al festival de Linkiesta a Milano.

"Il Pd, lo abbiamo visto sul ddl Zan, è il partito del bla, bla, bla. È un partito che gioca a tentare di dividere le persone che ha accanto, pur di arrivare a quel risultato sacrifica il vero disegno strategico. L'obiettivo è il Presidente della Repubblica" e "pensano che si possa arrivare a creare la maggioranza per il Presidente della Repubblica giocando a dividere". 

La voce di un'imminente fuoriuscita di alcuni esponenti di Iv è stata smentita anche dal senatore Davide Faraone: "Ricorderete durante la crisi del governo Conte 2, Italia Viva era in disfacimento. 10, 20, 30 parlamentari che avrebbero lasciato. Una slavina. Siamo tutti esattamente dove ci avete lasciati, al nostro posto. Con i riformisti, con Matteo Renzi. Adesso la storia si ripete, la moviola di un'azione già vista, non un gol, ma un fuorigioco. Non è più in gioco Conte, per fortuna sostituito da Draghi, ma il Quirinale, l'elezione del Presidente della Repubblica. E siccome saremo un'altra volta decisivi riprende la giostra, ormai siamo abituati, altro giro altra corsa. Prima la caccia all'uomo, denigrazione e delegittimazione di Matteo, ora la conta dei fuggiaschi. Ma non vi stancate mai?".

Per Renzi l'elezione del presidente della Repubblica, che si svolgerà a gennaio, "non si fa mettendo le bandierine e lo dico a destra e a sinistra, non si fa col pallottoliere ma creando le condizioni del consenso per la candidatura che risulta più forte e serve intelligenza politica per questo".

"L'elezione del presidente della Repubblica è una cosa di tattica politica, di equilibrio, non lo eleggi sbattendolo in faccia ad altri ma ascoltando le loro ragioni – ha proseguito l'ex premier – Il nome sinceramente è la conclusione di questo percorso, gli ultimi due nomi, Mattarella e Napolitano, sono usciti last minute, nei due giorni precedenti. C'è un metodo che è quello di tenere i nomi il più possibile coperti. L'elezione del presidente della Repubblica è il trionfo della politica contro il populismo e quindi potranno lavorare le persone che sanno fare politica e non che pensano ai like".

Sull'ipotesi che al Colle vada l'attuale presidente del Consiglio Draghi ha detto: "Farebbe perfettamente il presidente della Repubblica, sarebbe un grandissimo presidente e un ottimo presidente del Consiglio anche oltre il 2023, sarebbe un magnifico presidente del Consiglio europeo. Draghi può fare tutto ma dobbiamo evitare di perderci nei nomi, non entro in questa discussione sui nomi".

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