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Renzi e Calenda ancora uniti contro Schlein: “Perderebbe pure le condominiali”, “È sempre più marginale”

Nonostante la rottura tra Azione e Italia Viva, Renzi e Calenda rimangono d’accordo su Elly Schlein. Per il primo “non riuscirebbe a vincere nemmeno le condominiali” per il secondo “dice tante cose belle, ma non propone mai come farle”.
A cura di Annalisa Girardi
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La rottura tra Matteo Renzi e Carlo Calenda non ha comunque diviso i due leader del Terzo polo quando si parla del Pd di Elly Schlein. "Funziona per vincere le primarie, ma – come sempre – chi rappresenta la sinistra massimalista entusiasma la curva degli ultras e poi perde tutte le elezioni, anche quelle condominiali", ha detto oggi l'ex presidente del Consiglio, parlando della segretaria dem in un'intervista a Il Giornale.

"L'alternativa a Meloni o sarà riformista o non sarà. Il modo per attaccare Meloni è chiederle conto delle sue contraddizioni, non gridare al fascismo. Perché non c'è il fascismo alle porte. E sarà bene che se ne facciano una ragione anche i protomartiri tv che hanno raccontato di lasciare la Rai in nome della democrazia e in realtà vanno solo fare cose diverse o pagate meglio", ha aggiunto Renzi. Per poi ribadire: "Il petardo Schlein ha fatto recuperare qualche tessera in sezione e qualche copia in edicola. Ma alla fine fare politica richiede talento e coraggio delle scelte: l'armocromista non ti salva se non hai un progetto per il Paese".

Parole dure sono arrivate anche da Calenda, intervenuto a Mattino 5: "Che senso ha fare politica se quando il tuo avversario propone una cosa e tu, a prescindere, dici che è sbagliata anche se giusta, come ha fatto la sinistra sul taglio del cuneo fiscale? Se la sinistra e Schlein fa questo rimarrà sempre più marginale perché gli italiani vogliono che vengano risolti i problemi".

E sull'invito a sedersi al tavolo con i leader del centrosinistra, Elly Schlein appunto e Giuseppe Conte, Calenda ha detto: "Oggi c'è un invito a cercare di dialogare e di fare ancora Calenda-Conte, quindi il Movimento Cinque Stelle-Azione, insistono, diciamo. Ma non è possibile questo. Non è possibile questo perché io con Conte non condivido nulla. Io sono per fare i termovalorizzatori, per ritornare al nucleare, per fare le infrastrutture e sono contrario al reddito di cittadinanza. C'è una cosa su cui si può lavorare col Partito Democratico: la necessità di prevedere un Reddito Minimo Contrattuale per i lavoratori poveri. Perché oggi ci sono persone, penso al contratto della vigilanza, che guadagnano 4 ore e mezzo all'ora e questo non è accettabile".

E ancora: "Su questo si può fare un lavoro sia con il governo, che con le opposizioni. Ma su singole cose, perché per il resto, vede, il problema della Schlein è che Schlein dice tante cose belle, no? Voglio il Green, voglio l'equità, eccetera l'unico dettaglio è che non spiega mai come propone di farle".

A lanciare un appello per un tavolo a tre era stato l'ex ministro Graziano Delrio, del Pd. Che in un'intervista al Corriere della Sera ha detto: "Ci vuole un cantiere aperto dove ci si mette lì e si costruisce il muro delle opposizioni, con proposte concrete. Senza perdere altro tempo, si faccia un tavolo Schlein, Conte e Calenda. Devono assumersi questa responsabilità e mettersi all'opera subito. C'è molta sofferenza su salari e sanità. Schlein non ha colpe nella sconfitta delle amministrative però ha il dovere di agire: c'è la necessità di proposte concrete che parlino alla gente".

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