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Referendum costituzionale, il documento della minoranza Pd: “Sosterremo le ragioni del no”

Un documento dimostra che le intenzioni della minoranza del Partito Democratico sarebbe quella di non sostenere le ragioni del “sì”, ma di fare campagna e offrire sostegno a coloro che non intendono votare a favore dell’approvazione del Ddl Boschi.
A cura di C. M.
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UPDATE: verso le 20.00 circa, il documento elaborato dalla Minoranza del Pd, ala "Sinistra riformista" guidata da Speranza e Cuperlo è stato posto in votazione: solo 8 sono risultati i pareri favorevoli, così il documento è stato respinto dalla Direzione nazionale del Partito. Poco prima della votazione Lorenzo Guerini è intervenuto duramente e sostenuto che "non possono esserci spazi di ambiguità che facciano pensare a una neutralità del Pd di fronte alla riforma. Non siamo uno spazio politico che viene occupato a piacimento. Non possiamo far pensare che le due posizioni abbiano la stessa cittadinanza dentro il partito".

Un documento della minoranza del Partito Democratico dedicato al prossimo referendum costituzionale di ottobre. I parlamentari del Pd, si legge nel testo, auspicano alla maggior partecipazione popolare possibile, non essendo previsto quorum, a differenza dei referendum abrogativi come quello dello scorso marzo sulle trivellazioni. "Nessuno ha chiesto le dimissioni di Renzi. Dovrebbe fare quello che finora non ha fatto: il segretario del Pd. A me interessa la linea politica. Arriva il referendum: a me sembra che il modo più sbagliato di interpretare questa sfida sia uno scontro di civiltà. Sulla legge elettorale ho parlato con atti concreti, votando no in aula e dimettendomi da capogruppo. Ora dico ‘attenzione': tra i nostri iscritti c’è una parte che mi dice ‘io non sono convinto, voto No’. Li incontro solo io? Dentro il dibattito del Pd bisogna dar cittadinanza anche a chi la pensa diversamente e offro un documento alla Direzione che ha proprio questo senso", ha dichiarato Roberto Speranza, presentando la mozione a sostegno del "no" al referedum costituzionale sostenuta dall'ala "Sinistra riformista" del Partito Democratico.

Nel documento i parlamentari della minoranza,
prendendo atto della volontà della Maggioranza della direzione nazionale del Partito Democratico, che è dichiaratamente orientata a fare campagna per il "sì", ovvero per l'approvazione delle modifiche costituzionali contenute nel ddl Boschi, si impegna a "promuovere la massima partecipazione popolare" alla competizione referendaria, nonché "ad offrire piena cittadinanza nel Partito Democratico anche a chi sostiene le ragioni del ‘no', nel pieno rispetto della libertà di orientamento personale in materia costituzionale".

minoranza pd

Insomma, all'interno del Partito Democratico, da qui al prossimo ottobre, si scontreranno due fronti contrapposti: da una parte la maggioranza governativa, che farà campagna a favore dell'approvazione della riforma costituzionale targata Boschi e voluta a tutti i costi dall'Esecutivo Renzi, mentre dall'altra vedrà la Minoranza sostenere le ragioni del no. Nel caso dovesse vincere il fronte del "no", come già annunciato svariate volte dal presidente del Consiglio, il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi rassegnerebbe le dimissioni e si ritirerebbe dalla vita politica, insieme al resto dell'Esecutivo.

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