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Recensioni, saldi, promozioni e bagarini: le nuove regole con il decreto Consumatori

Il governo ha approvato il decreto Consumatori, che prevede una serie di regole a tutela dei cittadini: dai saldi ai bagarini, passando per le false recensioni online. Vediamo tutte le novità.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Con il decreto Consumatori approvato dal governo Meloni giovedì scorso arrivano una serie di novità a tutela dei cittadini italiani. Il testo è frutto del recepimento di una direttiva europea del 2019, che prevede alcune regole per favorire i consumatori sulla pubblicità ingannevole, i saldi e le pratiche commerciali scorrette. Si comincia proprio dai saldi di fine stagione: non sarà più possibile alzare i prezzi per applicare degli sconti che – di fatto – sono riportano il costo dei prodotti a quello iniziale; secondo le nuove regole bisognerà applicare il saldo sul prezzo degli ultimi trenta giorni.

Sulle promozioni, invece, viene vietato di proporre un prodotto come identico a un altro commercializzato in altri Stati membri dell'Unione europea. Gli annunci a pagamento dovranno essere ben evidenziati come tali, altrimenti saranno considerati pubblicità ingannevole. Arriva anche lo stop al bagarinaggio online. Il fenomeno chiamato secondary ticketing verrà così arginato, con i biglietti di concerti e spettacoli che non potranno più essere rivenduti a prezzi notevolmente maggiorati.

Le recensioni false o non verificate dei prodotti dovranno essere eliminate da parte degli operatori, che altrimenti verranno pesantemente sanzionati. Diventa obbligatorio fornire ai clienti informazioni su come vengano contrastate le recensioni false e verificate quelle che invece risultano sui vari siti di e-commerce. I comparatori online che si occupano di aiutare i consumatori a trovare il miglior prodotto – come ad esempio le assicurazioni o le offerte di gas e luce – devono essere chiari su quali siano i parametri adottati e, nel caso di risultati dovuti ad accordi commerciali, devono comunicarlo al cliente. Ultima novità riguarda i prodotti acquistati e venduti porta a porta: diventano trenta i giorni di recesso per i consumatori che hanno ricevuto una visita inattesa a casa e accettato di firmare un contratto.

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