Quanti medici No vax sono rientrati in servizio e lavorano di nuovo negli ospedali
Un migliaio di medici. Di questo si parla, alla fine. I proclami fatti dal governo Meloni, che ha deciso – col suo primo decreto legge – di reintegrare due mesi prima del tempo i medici che hanno scelto di non vaccinarsi contro il Covid nonostante l'obbligo al quale erano sottoposti per legge, nella realtà corrispondono a rinforzi esigui in corsia. Almeno secondo quanto ricostruito dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli: "Oggi sono 3.500 i medici non vaccinati – ha spiegato ad Adnkronos Salute – Di questi, coloro che non sono in età pensionabile, e quindi operativi sotto i 68 anni d'età, sono 1.878, e potrebbero dunque essere collocati nelle strutture sanitarie".
"In buona parte però, dalla nostra percezione, si tratta di professionisti – ha poi specificato ancora Anelli – Questo vuol dire che circa mille torneranno negli ospedali, stiamo parlando di numeri bassissimi". Anche se, nella narrazione del governo, i medici fermi a casa dovevano essere impiegati per carenza di personale. Ma non si tratta – sempre secondo il presidente di Fnomceo – di numeri che spostano gli equilibri: "Sono pochissimi a fronte di una carenza che sfiora i 20mila medici". Ma non solo: "Saranno collocati in situazioni in cui non possano rappresentare rischi per i pazienti, non andranno certamente in quei reparti dove c'è un livello alto di fragilità".
Infine, però, Anelli ci tiene a sottolineare che il numero dei medici che non si è immunizzato "è irrilevante", perché parliamo di "3.500 su 468mila, meno dell'1%". È evidente che "la stragrande maggioranza dei medici ha ritenuto che il vaccino fosse un presidio fondamentale per esercitare la professione", ha concluso il presidente di Fnomceo. Insomma, i medici che rientreranno senza essersi vaccinati contro il Covid e dopo essere stati mesi fermi senza stipendio non sposteranno gli equilibri in reparto. Negli ospedali servono riforme strutturali, insistono da Fnomceo.