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Crisi di Governo 2022

Quando si va a votare per le elezioni anticipate se cade il governo Draghi: tutte le ipotesi

Se il governo di Mario Draghi dovesse cadere e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, decidesse di sciogliere le Camere anticipatamente, quando si andrebbe a votare?
A cura di Annalisa Girardi
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Si avvicina l'intervento di Mario Draghi in Senato e da quel momento il quadro politico italiano dovrebbe farsi più chiaro. Nel frattempo le ricostruzioni giornalistiche parlano di un presidente del Consiglio irremovibile per cui la maggioranza in Parlamento non esiste più dopo lo strappo del Movimento Cinque Stelle, che dopo innumerevoli vertici e riunioni continua a essere diviso sulla linea da tenere all'appuntamento a Palazzo Madama. Uno scenario che sicuramente alimenta i ragionamenti sulla possibilità di elezioni anticipate. E la domanda che sorge chiaramente è: se il governo cade, quando si va a votare?

Premessa: non è detto che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, decida di sciogliere le Camere in caso di governo dimissionario. Potrebbe anche affidare l'incarico a una terza persona, presumibilmente un tecnico, a cui affiderebbe l'incarico di traghettare il Paese fino alle elezioni alla naturale scadenza della legislatura, nella primavera 2023, portando a termine le ultime riforme dell'agenda di governo. In quel caso, quindi, gli italiani andrebbero comunque alle urne il prossimo anno.

Oppure, potrebbe appunto sciogliere le Camere e indire elezioni anticipate. Per prima cosa guardiamo a cosa dice la normativa a riguardo. Secondo l'articolo 61 della Costituzione, le "elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti". Contando quindi che il capo dello Stato potrebbe sciogliere le Camere dopo il 20 luglio, le elezioni dovrebbero essere celebrate entro la fine di ottobre. In generale passano circa tre mesi, il tempo necessario per permettere ai partiti di organizzare la campagna elettorale e preparare le liste. È quindi probabile che si vada al voto, in questo scenario, tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre.

Sono già iniziate a circolare delle possibili date, come quella del 25 settembre e del 2 ottobre. Per ora, comunque, non sono che speculazioni: si dovrà aspettare il discorso di Mario Draghi prima in Senato e poi alla Camera (e capire poi quello che decideranno di fare i partiti) per avere più chiaro il quadro sugli esiti della crisi di governo.

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