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Quando si abbasseranno i prezzi delle bollette nel 2023 e cosa può cambiare a gennaio

Il presidente di Arera spiega che il mese di gennaio sarà decisivo per capire se si abbasserà il costo delle bollette: la temperatura più mite può essere un alleato, ma non dipende solo da questo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il 2023 si preannuncia un anno carissimo. Sicuramente non si è aperto nel migliore dei modi, con l'aumento secco di venti centesimi della benzina – che tra l'altro è destinata a salire ancora durante l'anno – né si sta riprendendo in questi primi giorni di gennaio. Dal Codacons è arrivato l'allarme sui rincari – dai trasporti ai mutui – e anche le ultime notizie sulle bollette non fanno ben sperare. Ieri Arera ha spiegato che nel 2022 le bollette del gas sono più che raddoppiate rispetto all'anno precedente. Non è detto, però, che le cose peggiorino nel 2023. Anzi. Il problema è capire se e quando scenderà il costo dell'energia, e quanto può influire il clima particolarmente tiepido di quest'inverno.

Oggi il presidente di Arera, Stefano Besseghini, ha spiegato al Corriere della Sera che "è presumibile che se i prezzi del gas si dovessero mantenere sui livelli attuali il mese di gennaio farà registrare una diminuzione delle tariffe". Il 2022, invece, si è chiuso con un aumento secco di oltre il 23%. "Nessuno ha la sfera di cristallo, ma possiamo vedere alcune tendenze basandoci sui dati, non tutte negative", ha però rassicurato l'esperto.

In soccorso dell'economia può arrivare il cambiamento climatico e l'inquietante caldo di questo gennaio atipico: "Le temperature miti di queste settimane ci stanno aiutando molto di più di quello che ci costringe questa nuova geopolitica – ha spiegato Besseghini – Nelle prime due settimane di dicembre le temperature erano più rigide e il prezzo del metano era alto perché gli operatori di mercato non potevano escludere che restasse tale. Poi sono salite e ora il grande lavoro fatto sugli stoccaggi di metano ci permette di essere relativamente più sereni".

Perché "abbiamo i depositi pieni di gas all’84%, l’anno scorso in questo stesso periodo eravamo al 68%". Se le temperature restassero queste "potremmo non intaccare troppo i depositi e questa considerazione si trasferirebbe sul mercato-spot, quello giornaliero, ma anche su quello forward, che incorpora le aspettative degli operatori con contratti a scadenza anche a 3-6 mesi".

Ma quindi, in sostanza, cosa cambia e da quando? "Al momento neanche gli operatori sanno cosa accadrà – ha precisato il presidente di Arera – ma il prezzo del gas sta andando giù anche perché è crollata del 15% la domanda industriale a causa di prezzi alti della materia prima". Oltre, questo, "se la domanda civile, cioè i riscaldamenti delle abitazioni, non è elevata come negli altri anni allora le tariffe gas scenderanno".

Insomma, in sostanza c'è una ennesima grande incognita sulla soglia d'ingresso del 2023, ma il consumo minore delle industrie e delle abitazioni potrebbero portare a una diminuzione del prezzo del gas. O almeno questa è la prospettiva migliore. In che modo, in che tempi e in quale dimensione tutto ciò si ripercuoterà sul costo delle bollette, però, è ancora presto per dirlo.

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