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Quando arriva il Green Pass dell’Ue e perché c’è chi spinge per anticiparlo

“Bisogna anticipare le regole del Green Pass europeo, perché se altri Paesi usano regole più morbide, come la Francia, si avvantaggiano”: lo ha detto ad esempio il ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia. Il Certificato Covid dell’Ue entrerà in vigore il prossimo 1° luglio, ma c’è chi spinge per anticipare. E intanto alcuni Stati membri hanno già avviato una sperimentazione.
A cura di Annalisa Girardi
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È prevista per il prossimo 1° luglio l'entrata in vigore del Certificato Covid dell'Unione europea, con il quale sarà possibile spostarsi liberamente tra gli Stati membri. Domani al Parlamento europeo si discuterà e voterà il Green Pass dell'Ue, ma nel frattempo i diversi Paesi si stanno organizzando in autonomia con iniziative nazionali e i propri passaporti sanitari. In Italia, ad esempio, questo è già attivo e serve non solo a spostarsi da e per le Regioni di colore rosso e arancione (anche se al momento nessuna è in queste fasce di rischio), ma anche per partecipare ad alcuni eventi. Quando si tratta degli spostamenti verso l'estero, o viceversa, c'è però il rischio che si crei una buona dose di confusione, ragion per cui alcuni politici spingono per anticipare l'arrivo del Certificato Covid dell'Ue.

"Bisogna anticipare le regole del Green Pass europeo, perché se altri Paesi usano regole più morbide, come la Francia, si avvantaggiano", ha detto ad esempio il ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia a Rainews 24. "Il Green Pass dell'Ue sarà effettivo dal 1° luglio, così dice l'Europa, però c'è intenzione di anticiparlo. Singoli Stati ne anticipano pezzi, è chiaro che anche noi abbiamo tutto l'interessa ad anticipare", ha aggiunto ancora il ministro parlando con i giornalisti.

La proposta di ricorrere a un Green Pass per facilitare gli spostamenti e tornare a muoversi in sicurezza era stata avanzata dalla Commissione europea diversi mesi fa. I ritardi sono stati anche dovuti alle difficoltà di trovare un'intesa tra i diversi Stati membri e il Parlamento europeo, soprattutto su questioni come l'accessibilità a tutti di vaccini o tamponi. Domani, come abbiamo detto, ci sarà la votazione all'Europarlamento e poi, nelle prossime settimane, si dovrà uniformare la normativa in tutti gli Stati membri. Intanto alcuni Paesi hanno già avviato una sorta di sperimentazione. Come riferisce La Stampa si tratta di Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Croazia e Polonia, che hanno iniziato a rilasciare un certificato digitale comune prima del 1° luglio. Il documento, che è gratuito, può essere attivato presso ogni struttura sanitaria grazie alla firma digitale registrata sul gateway attivato dall'Ue lo scorso 2 giugno.

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