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Covid 19

Quali attività potrebbero riaprire con il nuovo dpcm: da cinema a palestre e piscine

Dopo il prossimo monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità, atteso come di consueto per venerdì, il governo Draghi valuterà la possibilità di riaprire alcune attività. Da una parte si pensa, come chiesto dalla Lega e dai sindaci, di consentire l’apertura serale dei ristoranti, dall’altra di riaprire palestre, piscine, teatri e cinema.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il 5 marzo scadrà il dpcm attualmente in vigore, introdotto a gennaio dal governo Conte bis. Il nuovo esecutivo, guidato da Mario Draghi, sarà quindi chiamato a mettere in campo un nuovo decreto, contenente le misure anti-Covid. In questi giorni a Palazzo Chigi la squadra di governo sta valutando quali sono i settori più colpiti dalle chiusure per due motivazioni: da una parte per mettere a punto il decreto Ristori, dall’altra per capire se è possibile far ripartire almeno alcune di queste attività o quantomeno ridurre gli orari delle chiusure. Decisivo dovrebbe essere il report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, che venerdì farà il punto sulla situazione epidemiologica del Paese. Da lì si partirà sia per capire gli eventuali nuovi criteri per la divisione dell’Italia nelle diverse fasce sia per l’eventuale riapertura di alcune attività. La valutazione riguarderà soprattutto palestra, cinema e teatri, ma anche la possibilità di ridurre le limitazioni per bar e ristoranti, magari consentendo le aperture serali.

L’apertura serale dei ristoranti in zona gialla

La Lega e Matteo Salvini chiedono a gran voce l’apertura serale dei ristoranti, almeno in zona gialla. Altra richiesta di queste ore è quella di aprirli almeno a pranzo in zona arancione. L’idea di tornare alla ristorazione al tavolo serale è spalleggiata anche dai sindaci e, secondo Coldiretti, una scelta di questo genere salverebbe l’80% degli incassi dei ristoranti. Ovviamente una eventuale riapertura serale dovrebbe avvenire nel rispetto di tutti i protocolli già esistenti, dall’uso delle mascherine al distanziamento dei tavoli e al limite di 4 persone allo stesso tavolo se non conviventi. Il Comitato tecnico-scientifico, sollecitato sul tema, aveva rinviato ogni scelta al governo.

La possibile riapertura di palestre e piscine

Altra ipotesi di cui si discute è quella di riaprire palestre e piscine: in palestra con lezioni individuali e la distanza di almeno due metri, in piscina con almeno 10 metri quadrati di spazio per ogni persona. Viene vietato l’uso delle docce e gli operatori devono sempre indossare le mascherine. Le regole sono state scritte dal ministero dello Sport e validate dal Cts: gli esperti si dicono preoccupati per l’eventuale riapertura di luoghi ritenuti a rischio, ma sottolineano anche l’importanza dello sport, soprattutto per giovani e anziani. L’idea è quella di consentire in zona arancione gli allenamenti in palestre e piscine in forma individuale, con allenamenti per le attività sportive di contatto ma solo in forma individuale, con la possibilità di praticare anche la danza per i bambini. In zona gialla, invece, si consentirebbe anche lo sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base.

L’obiettivo di riaprire teatri e cinema per primi

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha chiaramente detto di voler riaprire teatri e cinema al più presto: l’obiettivo è che l’Italia diventi il primo Paese a farlo. Sembra ancora presto per riaprire teatri e cinema, al momento chiusi praticamente in tutta Europa. Ma il ministro ribadisce che si tratta di luoghi meno a rischio di altri perché, tra le tante cose, non ci si toglie mai le mascherine. Vengono inoltre rispettate le regole su distanziamento, sanificazione e utilizzo del gel disinfettante. Di fatto per Franceschini teatri e cinema sono luoghi più sicuri di altri già aperti oggi. Motivo per cui il ministro della Cultura ha chiesto al Cts un incontro urgente per valutare la possibilità di riaprire cinema e teatri.

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