21 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Qatargate News -Inchiesta Qatar-Parlamento Europeo

Qatargate, è uscito dal carcere Francesco Giorgi: sarà ai domiciliari con braccialetto elettronico

Francesco Giorgi è stato rilasciato dal carcere e resterà agli arresti domiciliari, con obbligo di braccialetto elettronico. Giorgi è imputato nelle indagini sul Qatargate, è l’ex assistente di Antonio Panzeri e Andrea Cozzolino, ed è il compagno della ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili.
A cura di Luca Pons
21 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Francesco Giorgi, ex assistente di Antonio Panzeri e Andrea Cozzolino, nonché compagno della ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, è uscito dal carcere dopo più di due mesi. Giorgi è coinvolto nelle indagini legate al cosiddetto Qatargate, lo scandalo di corruzione che riguarda l'europarlamento e Paesi esteri come il Marocco e, appunto, il Qatar, che avrebbe tra le altre cose influenzato la commissione Diritti umani del Parlamento Ue. Ora potrà restare agli arresti domiciliari, ma avrà l'obbligo di indossare il braccialetto elettronico.

A dare l'annuncio è stata la procura federale del Belgio, che sta conducendo le indagini sotto le indicazioni del pubblico ministero Michel Claise. Si è tenuta, infatti, un'udienza per riesaminare la custodia cautelare di Giorgi, e la Camera di consiglio del tribunale di Bruxelles ha stabilito che non c'era più ragione di tenere l'imputato in carcere. Secondo quanto comunicato dalla procura, "se il detenuto ricorrerà in appello contro la decisione della Camera di consiglio", ad esempio per sostenere che non sia necessario fargli indossare il braccialetto elettronico, "comparirà davanti alla sezione d'accusa della Corte d'appello di Bruxelles entro due settimane". Da parte sua, invece, la procura non intende fare ricorso per chiedere che Giorgi resti in carcere.

Si tratta, comunque, di un passaggio da una misura cautelare a un'altra meno stringente. La decisione della Corte d'appello non suggerisce che Giorgi sia stato in qualche modo escluso dalle indagini, ma piuttosto che non ci fossero i requisiti legali per giustificare la sua permanenza in carcere.

Secondo quanto ha riportato ieri il Times di Londra – finora non smentito – per alcune settimane Francesco Giorgi avrebbe condiviso la cella proprio con Antonio Panzeri, uomo ritenuto centrale nella rete di corruzione del Qatargate. Il Times ha suggerito che questo avrebbe potuto facilitare i due nel cercare una strategia difensiva comune, ad esempio concordando in anticipo che cosa dire nelle testimonianze in aula. Come detto, comunque, né il carcere né la procura di Bruxelles hanno commentato finora per confermare o smentire.

Il 10 febbraio era stato arrestato Andrea Cozzolino, deputato europeo di cui Giorgi era l'assistente. Attualmente, anche lui si trova agli arresti domiciliari in attesa che si tenga l'udienza per la sua estradizione in Belgio. Avrebbe dovuto svolgersi già il 14 febbraio, ma è stata rinviata al 28 febbraio per la mancanza dei documenti della procura belga. Poco prima di Cozzolino era stato arrestato anche il suo collega Marc Tarabella, a Bruxelles. La sua detenzione in carcere è stata confermata, ma la Corte d'appello di Bruxelles si riunirà il 7 marzo per esaminare un'istanza: i legali di Tarabella, infatti, hanno chiesto che il giudice istruttore Michel Claise si ricusi dalla guida delle indagini, poiché sono convinti che ci sia un pregiudizio di colpevolezza nei confronti dell'eurodeputato.

21 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views