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Prefettura valuta tutela per Sergio, il ragazzo ridicolizzato da Salvini: “Devastato da odio online”

“Sergio dopo essere diventato protagonista di un video ironico pubblicato da Salvini è stato chiamato dalla Prefettura. Si starebbero valutando possibili forme di vigilanza”, ha annunciato il leader delle Sardine, Mattia Santori, in seguito alla valanga di messaggi d’odio ricevuti online dal ragazzo dislessico ridicolizzato da Matteo Salvini sui social per il suo intervento durante una manifestazione nel bolognese.
A cura di Annalisa Girardi
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La prefettura di Ferrara sta valutando una forma di tutela per Sergio Echmanov, il ragazzo dislessico messo in ridicolo da Matteo Salvini sui social dopo il suo intervento sul palco delle Sardine nel bolognese. Il leader della Lega aveva messo alla gogna mediatica il giovane, pubblicando un video in cui venivano accostati alcuni momenti dell'intervento di Sergio in cui il ragazzo balbettava, scrivendo: "Guardate la carica e la grinta che avevano pesciolini e sinistri poco fa a San Pietro in Casale. Se pensano di fermarci così… abbiamo già vinto!". In seguito al post dell'ex ministro dell'Interno, la macchina dell'odio online si è scatenata contro il ragazzo, a cui è stato rivolto ogni genere di insulti sui social.

"Ho pianto molto in queste ore, è devastante l'dio che si è creato contro di me. Capisco di non aver fatto nulla per evitare l'insieme di queste reazioni, ma non potrò mai capire tutta questa shit storm", ha scritto il ragazzo sulla sua pagina Facebook, mostrando anche alcune tra le offese e minacce ricevute. In un altro post, invece, Sergio ha puntato il dito contro il leader del Carroccio che, afferma il giovane,  invece di rappresentare i cittadini istiga all'odio contro i propri oppositori per motivi di propaganda politica.

"Non è importante se io sia o non sia dislessico, anche se ne vado fiero, non mi vergogno di ciò che sono. Quello che è veramente importante è il comportamento di un Senatore, che fa rabbrividire. Dovrebbe rappresentare il popolo italiano, dovrebbe rappresentare i cittadini, invece ha già messo alla gogna negli ultimi mesi tante persone, sardine e non, solo per propaganda: la cosa inaccettabile è che ha ridicolizzato un essere umano, indipendentemente dalla mia condizione.

Ha ritagliato il video del mio discorso a suo piacimento: non ha messo la parte in cui facevo autoironia perché non mi ero preparato un intervento. Non ha nemmeno messo quella in cui parlavo del fatto che i libri, la cultura, la musica e il teatro sono la chiave per imparare ad amare il diverso.

Ho parlato su quel palco con il cuore, e molto emozionato. Per fortuna, aggiungo, c’è ancora qualcuno che cerca di essere se stesso senza finzione e senza bugie. Siamo in un sistema democratico e tali comportamenti vengono puniti dalla giustizia. Per questo un invito che faccio a tutte le persone è: abbiate sempre il coraggio di denunciare qualsiasi atto di “bullismo”, offline o online. Denunciare sempre!".

L'annuncio di una possibile forma di tutela per Sergio è arrivata da leader delle Sardine, Mattia Santori, il quale ha spiegato in un video che lo ritraeva a fianco del ragazzo, cosa sta succedendo in queste ore. "Sergio dopo essere diventato protagonista di un video ironico pubblicato da Salvini è stato chiamato dalla Prefettura. Visto che lui è un rappresentante che lavora con il porta a porta gli hanno fatto notare di valutare gli eventuali pericoli. Inoltre Prefettura e Questura starebbero valutando possibili forme di vigilanza", ha spiegato Santori.

Intanto l’avvocata bolognese Cathy La Torre, attivista per i diritti civili e cofondatrice della campagna ‘Odiare ti costa’, ha annunciato che difenderà il ragazzo in Tribunale e che al momento si sta operando per la rimozione immediata del video. I due hanno pubblicato su Facebook un video in cui raccontano l'impatto di quanto accaduto alla giovane sardina. Sergio ha poi commentato:

"Ho capito una cosa dal nostro incontro: siamo in una guerra civile.
Si una guerra civile, dove ci spariamo addosso tra di noi, perché non sappiamo, è reso impossibile dai profili Fake, capire da dove possono scoppiare quei proiettili indelebili di offese.
Siamo in un mondo che si è riempito di social, stories, stati, post, like, following ma che ancora non sa come accettare le differenze e le grandi sfide del mondo.
La pallottola che mi ha sparato la “#Bestia”, anche se sono stati più bestiali i commenti che ho letto – leggo tutti i commenti – mi lascerà una cicatrice indelebile ma ci sono persone così speciali che ti fanno riprendere da tutto questo ciclo di odio".

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