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Covid 19

Perché non ci saranno nuove misure contro il Covid nonostante il boom di contagi

Il sottosegretario alla Salute Costa ha garantito che “al momento sul tavolo del governo non c’è nessuna misura restrittiva all’esame” nonostante il nuovo picco di contagi da Covid.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nessuna nuova misura restrittiva Covid, nonostante i contagi stiano risalendo vertiginosamente (e secondo alcuni esperti sono anche sottostimati). Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha spiegato chiaramente a Rainews24 che "al momento sul tavolo del governo non c'è nessuna misura restrittiva all'esame". I dati "ci dicono che siamo in una fase certamente positiva e gestibile, dobbiamo monitorare con grande attenzione – ha sottolineato – Valuteremo quelli che saranno gli scenari nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, ma credo che sia anche sbagliato dire che sarà un autunno catastrofico". E poi ha rilanciato: "Credo che oggi gli italiani, dopo due anni e mezzo di restrizioni e sofferenza, abbiamo bisogno di messaggi positivi e rassicuranti".

Insomma, se da un lato la proposta di Costa di cancellare l'isolamento per i positivi sembra essere stata accantonata (anche se non c'era alcun accordo già in principio), dall'altro non saranno fatti passi indietro: "Ho sempre detto che l'obiettivo è arrivare a convivere con il virus e convivere significa prendere anche in considerazione l'ipotesi che chi è positivo e asintomatico possa evitare isolamento e la quarantena – ha però insistito questa mattina il sottosegretario – è un ragionamento che andrà fatto più avanti, ma prima o poi dovremo porci il problema, altrimenti rischiamo di ribloccare il Paese". E ancora: "Oggi abbiamo non solo positivi asintomatici che sono in casa a fare la quarantena, ma anche inconsapevolmente sono in giro".

"Credo che convivenza significhi prendere atto che siamo in una fase endemica – ha sottolineato ancora Costa – ovviamente dobbiamo attendere che passi questo momento di innalzamento dei contagi, che fortunatamente non sta producendo una pressione sui nostri ospedali, dove i numeri sono ancora ampiamente sotto controllo". Insomma, il messaggio del sottosegretario alla Salute è chiaro: niente panico, è tutto normale, anche se ci sono ottantamila casi al giorno. "Credo che dobbiamo veicolare correttamente prudenza e senso di responsabilità – ha concluso – e non messaggi di allarmismo e di paura".

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