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Perché il governo prorogherà lo stato d’emergenza e fino a quando

Domani il governo prorogherà ulteriormente lo stato d’emergenza, almeno fino a ottobre, ma più probabilmente fino al 31 dicembre. La proroga è fondamentale per continuare a emanare “ordinanze in deroga alle disposizioni di legge”, ma anche per la sopravvivenza del Comitato tecnico scientifico e della struttura commissariale di Figliuolo, che gestisce la campagna di vaccinazione contro il Covid. Per il prolungamento, però, il governo dovrà varare un decreto legge.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo prorogherà ulteriormente lo stato d'emergenza. Nella cabina di regia di domani, a cui seguirà un Consiglio dei ministri, si dovrà decidere sui temi più spinosi di questi giorni: ampliare il green pass, rivedere i parametri per i colori delle Regioni, inserire un obbligo vaccinale per il personale scolastico e prorogare lo stato d'emergenza. Quest'ultima è l'unica decisione realmente già definita, perché essenziale per tutta una serie di motivi. Il tema quindi non è tanto prorogarlo, ma fino a quando. Si è parlato insistentemente del 31 ottobre come nuovo termine per lo stato d'emergenza, che senza provvedimenti del governo finirebbe il 31 luglio. Ora, però, sembra che la strada più probabile sia rinnovarlo fino a fine anno, quindi fino al 31 dicembre, per evitare di dover intervenire nuovamente con un provvedimento nei prossimi mesi.

A che cosa serve la proroga dello stato d'emergenza

Lo stato d'emergenza fornisce dei poteri straordinari a governo e Protezione civile: vengono snellite le procedure per approvare leggi e decreti, ma c'è anche la possibilità di emanare "ordinanze in deroga alle disposizioni di legge ma nei limiti e secondo i criteri indicati con la dichiarazione dello stato di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico". In questo modo vengono stabilite le restrizioni che servono a contrastare la pandemia di Covid. Inoltre possono essere istituiti tutta una serie di organi che, quando finirà lo stato d'emergenza, decadranno automaticamente. Tra questi ci sono il Comitato tecnico scientifico e la struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo. Quest'ultima è particolarmente importante perché, al momento, sta gestendo la campagna vaccinale. Prima di poterla sciogliere, come naturalmente accadrà, bisognerà far sì che i successivi richiami siano gestiti autonomamente dalla rete della sanità regionale.

Fino a quando può essere prorogato lo stato d'emergenza

Lo stato d'emergenza è stato dichiarato dal governo Conte due il 31 gennaio del 2020, con scadenza al 31 luglio del 2020. A quel punto è stato rinnovato diverse altre volte, fino ad arrivare all'ultima scadenza, quella del 31 luglio 2021. Secondo quanto previsto dal Codice della Protezione civile è possibile dichiarare lo stato d'emergenza per un massimo di dodici mesi e poi rinnovarlo per ulteriori dodici mesi, ma attenzione: non vuol dire che può durare massimo due anni. Innanzitutto il prolungamento di un anno (massimo) scatta dalla scadenza del primo provvedimento, non dal dodicesimo mese. In pratica i dodici mesi di prolungamento si cominciano a contare dal 31 luglio del 2020, quando è scaduta la prima dichiarazione di stato d'emergenza decisa dal governo Conte due. Perciò il Consiglio dei ministri non potrà più deliberare un nuovo prolungamento, ma non significa che lo stato d'emergenza finirà tra dieci giorni. Ci sono due precedenti in cui è stato prorogato oltre i due anni: il terremoto dell'Emilia del 2012 e quello del Centro Italia del 2016. Il governo, però, dovrà passare per un provvedimento di legge. È probabile che la misura sarà inserita nel nuovo decreto legge che verrà varato domani in Consiglio dei ministri e che poi dovrà essere convertito in Parlamento.

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