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Elezioni politiche 2022

Perché alla Lega e a Matteo Salvini non piace il blocco navale proposto da Giorgia Meloni

Nel centrodestra si sta discutendo del blocco navale per fermare l’immigrazione clandestina. Una proposta, avanzata da Giorgia Meloni, che piace poco alla Lega, che su questo dossier ha già una soluzione tutta sua: riproporre i decreti sicurezza di Matteo Salvini.
A cura di Annalisa Girardi
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In piena campagna elettorale, Giorgia Meloni è tornata a rilanciare un altro dei suoi cavalli di battaglia: quello del blocco navale per fermare l'immigrazione clandestina. Un tema che però avrebbe causato qualche malumore all'interno della coalizione di centrodestra, con la Lega che non avrebbe troppo apprezzato intrusioni su un argomento considerato identitario dal partito di Matteo Salvini (che punta al bis al Viminale) e Forza Italia che giudicherebbe impraticabile l'idea. Su cui, tra l'altro, la competenza è europea.

"Fermare le partenze dei barconi, in accordo con le autorità nordafricane, è l’unica strada per ripristinare il rispetto delle regole e fermare le morti in mare. Siamo pronti a difendere i confini dell’Italia e dell’Europa", ha scritto sui social. In casa Lega, però, ci si sarebbe affrettati a sottolineare che sul dossier immigrazione una soluzione c'è già, quella presentata da Salvini quando era ministro dell'Interno: i decreti sicurezza.

Meloni vuole il blocco navale, la replica di Salvini

Alcune fonti leghiste avrebbero ribadito come con i decreti sicurezza si siano già ottenuti risultati concreti. L'intenzione, quindi, è quella di riproporli così come erano stati scritti durante il governo gialloverde. Il leader leghista parlando con i giornalisti oggi ha però aperto: "Blocco navale proposto dalla Meloni? I decreti sicurezza hanno funzionato. Non siamo distanti, ogni proposta è la benvenuta".

Più complicata è la posizione di Forza Italia. Secondo quanto riportato da alcune agenzia di stampa, per gli azzurri la proposta del blocco navale non avrebbe alcun senso, in quanto si tratterebbe di un atto di guerra, non di una strategia per contrastare i flussi migratori illegali. Ambito in cui, tra l'altro, l'Italia non si deve muovere in solitaria, ma di concerto con tutta l'Unione europea.

La posizione di Fratelli d'Italia e le reazioni degli altri partiti

Su questo punto, però, non si è fatta attendere la risposta della stessa Meloni. Che in un post sui social ha scritto: "UE: Blocco navale in Libia contro le morti in mare. Questo il titolo scelto dall’Unità il 26 gennaio 2017 per sintetizzare le proposte della Commissione europea per “fermare i flussi migratori”. Il blocco navale europeo in accordo con le autorità del nord Africa che da anni propone Fratelli d’Italia altro non è che l’attuazione di quanto proposto dall’Unione Europea già nel 2017 e ribadito numerose altre volte. Chi oggi blatera che “il blocco navale non si può fare perché è un atto di guerra” dimostra la sua totale ignoranza sul tema immigrazione".

Una posizione attaccata dai partiti degli schieramenti opposti. L'ex presidente della Camera Laura Boldrini ha commentato: "Meloni sa che per il diritto internazionale è considerato un atto di guerra? Sa che servirebbero più navi di quante ne dispone la Marina militare? Sa che i morti supererebbero i respinti? Nessuna idea seria?". Per un'altra esponente dem, Chiara Gribaudo, l'idea di Fratelli d'Italia è semplicemente "una fandonia folle e inapplicabile"

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