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Per il governo Meloni l’aumento del prezzo della benzina è colpa della “speculazione”

Il ministro dell’Ambiente dice che se il prezzo dei carburanti sale sopra i due euro al litro è colpa della “speculazione”, ma l’aumento di questi giorni è dovuto al mancato rinnovo dello sconto sulle accise deciso dal governo Meloni.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"Il prezzo dei carburanti sopra i due euro oggi è solo speculazione". Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica del governo Meloni, Gilberto Pichetto Fratin, liquida così l'aumento del prezzo della benzina e del diesel. L'esponente di Forza Italia, a pochi giorni dalla scadenza dello sconto sulle accise deciso dall'esecutivo di cui fa parte, dà la colpa alla speculazione. L'aumento del costo dei carburanti alle pompe, però, al momento dipende principalmente dalla fine del taglio deciso quasi un anno fa dal governo Draghi. Una misura molto costosa, che è stata prorogata di mese in mese e infine eliminata dall'attuale esecutivo tra il primo dicembre e il primo gennaio.

Il ministro spiega, intervistato dalla Stampa, che "in fase di approvazione della legge di Bilancio è stato fatto un esame delle priorità e in questo ragionamento si è deciso di intervenire stanziando 21 miliardi di euro contro il caro bollette". E precisa: "Con i livelli attuali di prezzo del gas e del petrolio, io credo che un eventuale sforamento dei 2 euro sarebbe solo speculazione". E comunque "se il prezzo dei carburanti dovesse tornare a crescere in modo stabile e significativo, il governo è pronto a intervenire".

"Il governo è assolutamente presente – gli fa eco il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, intervenuto ad Agorà su Rai 3 – Contrastare il caro-bollette aveva priorità assoluta, e su questo punto è stata data un'immediata ed efficace risposta in manovra". Le risorse a disposizione dell'esecutivo "non permettevano di incidere anche sulle accise, ma vigiliamo e, se necessario, interverremo".

Le opposizioni, intanto, insorgono, dopo aver criticato duramente la scelta del governo di non rinnovare il taglio delle accise. "Quindi se capisco bene funziona così – scrive il deputato di Azione e Italia Viva, Luigi Marattin – il governo aumenta le accise di 30 centesimi. Come conseguenza, il prezzo della benzina aumenta di 30 centesimi. Ma loro danno la colpa alla speculazione brutta e cattiva. Mah". Il leader dei Verdi Angelo Bonelli, invece, invita il ministro a denunciare chi specula.

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