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Parlamento Ue approva una proposta di riforma della legge elettorale: in arrivo liste transnazionali

Il Parlamento europeo ha approvato una proposta di riforma della legge elettorale Ue “per convertire ventisette distinte elezioni nazionali, con norme proprie, in un’unica elezione europea”. Arrivano le liste transnazionali.
A cura di Annalisa Girardi
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Al Parlamento europeo è stata approvata, con 323 voti a favore, 262 contro e 48 astensioni, una proposta di riforma della legge elettorale Ue "per convertire ventisette distinte elezioni nazionali, con norme proprie, in un'unica elezione europea". Ma facciamo un passo indietro. Le elezioni europee sono ogni cinque anni: ad oggi in ogni Stato Ue si vota scegliendo tra una lista di candidati del proprio Paese. I cittadini italiani eleggono i deputati italiani, quelli portoghesi i portoghesi, quelli tedeschi i tedeschi e così via. Insomma, un elettore italiano non può votare a favore di un candidato polacco. E questa è anche la ragione per cui le elezioni europee non si celebrano in tutti i Paesi membri lo stesso giorno.

In totale i parlamentari europei sono 705 e ogni Stato membro ha diritto a un numero di seggi in proporzione alla sua popolazione. I Paesi che eleggono più eurodeputati sono quindi i più popolosi, cioè Germania al primo posto, seguita da Francia e Italia, con rispettivamente 96, 79 e 76 europarlamentari.

Ma la proposta di riforma di legge elettorale approvata questa settimana a Strasburgo potrebbe cambiare le cose, introducendo le cosiddette liste transnazionali. Non verrebbe completamente abbandonato il sistema adottato finora, ma verrebbe introdotta la possibilità di eleggere parte degli eurodeputati inserendoli in una lista comune a tutta l’Ue.

Ogni elettore avrebbe a disposizione due voti: un primo per eleggere un deputato nella propria circoscrizione nazionale e un secondo per eleggerne invece uno in quella paneuropea. "Le liste paneuropee dovranno essere presentate da entità elettorali europee, quali coalizioni di partiti politici nazionali e/o associazioni nazionali di elettori o partiti politici europei", si legge ancora nel comunicato stampa del Parlamento.

Affinché all’interno di queste liste venga comunque rispettata una rappresentanza geografica equilibrata, i candidati sarebbero comunque proporzionali al numero di abitanti di ogni Stato membro. Si dovrà rispetterà anche la parità di genere, per contrastare le diseguaglianze che ancora ci sono: basti pensare che all’ultima tornata elettorale in alcuni Paesi non è stata eletta nemmeno una donna. Infine, il Parlamento europeo ha anche proposto che tutti gli elettori dell’Ue siano chiamati alle urne lo stesso giorno, cioè il 9 maggio, la Giornata dell’Europa.

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