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Nuovo taglio delle accise sulla benzina, quando può arrivare l’intervento del governo

Il prezzo della benzina e del gasolio torna a lievitare e si ricomincia a parlare di taglio delle accise, in scadenza il prossimo otto luglio. Se le cose dovessero mettersi male, però, potrebbe arrivare un nuovo intervento del governo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Da un lato il costo della benzina e del gasolio continua a salire, dall'altro ci dobbiamo ricordare che parliamo di un prezzo già tagliato. Insomma, se la verde ieri è arrivata in media a 1,914 euro al litro – e parliamo, ovviamente, del self-service, visto che per il servito è ben oltre i due euro – e il diesel ha raggiunto 1,831 euro al litro, va considerato che questi prezzi sono già frutto del taglio di trenta centesimi messo in campo dal governo grazie alla riduzione delle accise sui carburanti. Questo significa che, senza quel provvedimento, oggi il prezzo sarebbe ben oltre i due euro, sfiorando i due e cinquanta al servito.

L'ultimo taglio delle accise, varato appunto a inizio maggio, sarà in vigore in ogni caso fino all'8 luglio. Perciò, in sostanza, c'è ancora un mese di tempo per decidere cosa fare. Se da un lato un ulteriore aumento dei prezzi potrebbe far riflettere il governo sulla possibilità di un nuovo intervento, magari che abbassi il costo di più degli attuali trenta centesimi, dall'altro il problema di queste misure è capire come finanziarle, dato che Draghi ha mostrato più volte che la strada dello scostamento di bilancio non ha intenzione di percorrerla. Il decreto Energia è stato finanziato con la tassa sugli extra-profitti, ma sembra difficile che l'imposta venga ulteriormente aumentata.

Ieri la sottosegretaria al ministero del'Economia, Maria Cecilia Guerra, ha detto che "è molto probabile" che il governo intervenga ancora sulle accise per abbassare i prezzi dei carburanti. E ha spiegato: "Banalmente l'aumento dei prezzi fa anche aumentare il gettito dell'Iva, che non vogliamo mettere nelle casse dello Stato, ma lo utilizziamo per abbassare le accise e tenere calmierato il prezzo". Insomma, al momento un intervento del governo non è in cantiere, salvo una nuova straordinaria impennata dei prezzi dei carburanti. È molto probabile – come spiegato da Guerra – che il taglio dei 30 centesimi sia rinnovato. L'unico fatto certo è che, nonostante il taglio e con lo spettro degli effetti che arriveranno dallo stop al petrolio russo sullo sfondo, la benzina oggi sfiora i due euro al litro. Ma se i prezzi dovessero lievitare ancora il governo non avrebbe molta scelta e sarebbe costretto a intervenire di nuovo.

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