Nomine Rai, per la carica di direttore generale spunta il nome di Luigi De Siervo
Come noto, nelle prossime ore il Governo annuncerà le ultime due nomine nel Cda e successivamente indicherà i nomi per la Presidenza e la Direzione generale della Rai. Mentre per la carica di rappresentanza la maggioranza cerca un accordo con parte dell’opposizione per indicare un nome “di garanzia”, per la carica operativa (e nelle more della riforma che sarà approvata in via definitiva dopo la pausa estiva) la situazione sembra essere più definita. O meglio, sembrava fino a qualche ora fa.
Dopo il mezzo endorsement di Matteo Renzi, infatti, sembrava in discesa la strada verso la poltrona di direttore generale per Antonio Campo Dall’Orto, un passato tra La7, MTV e attualmente nel Consiglio di amministrazione di Poste Italiane. Tuttavia, nelle ultime ore fonti ben informate riportano una indiscrezione di una certa consistenza che potrebbe cambiare le carte in tavola (e che sarebbe alla base del rinvio al pomeriggio dell'assemblea degli azionisti). Per la poltrona di direttore generale è infatti ancora in corsa Luigi De Siervo, attuale amministratore delegato di Rai Com (società che si occupa, tra le altre cose, dei diritti Rai, delle convenzioni con gli enti pubblici e di una gamma di prodotti multimediali) e figlio di Ugo, ex Presidente della Consulta, peraltro tra i papabili per la Presidenza.
Il nome di De Siervo era già spuntato qualche mese fa, con il Fattoquotidiano che ipotizzava un ticket con Franco Bernabè alla Presidenza: in quella occasione si ricordava “l’antica frequentazione di De Siervo con Matteo”, anche se si sottolineavano le critiche dell’ad di Rai Com ad alcune scelte del Governo sulla Rai (in particolare sul “prelievo di 150 milioni dal canone per coprire gli 80 euro in busta paga”). Si tratterebbe in ogni caso di una nomina gradita a Palazzo Chigi che avrebbe anche il pregio di essere “interna” alla Rai. De Siervo è infatti nell’azienda dal 1999, ha scalato le gerarchie ed ha ottenuto risultati di spessore sia come direttore commerciale sia appunto come amministratore delegato di Rai Com.
