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Nel nuovo decreto Aiuti 14,3 miliardi per famiglie e imprese

La relazione al Parlamento del presidente del consiglio Draghi e del ministro dell’Economia Franco, illustrata oggi in Cdm, dice che le risorse che si rendono disponibili grazie alle maggiori entrate, ovvero un indebitamento inferiore di circa 14,3 miliardi di euro, saranno utilizzate per il nuovo decreto Aiuti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del presidente del Consiglio Draghi e del Ministro Franco, la relazione al Parlamento che aggiorna gli obiettivi programmatici di finanza pubblica e il relativo piano di rientro, che sarà presentata alle Camere per l'autorizzazione. Nei primi sei mesi dell'anno, nonostante l'evolversi della situazione internazionale, il quadro tendenziale di finanza pubblica ha fatto registrare un sostanziale miglioramento. Le risorse che si rendono disponibili grazie alle maggiori entrate, cioè un indebitamento inferiore di circa 14,3 miliardi di euro, saranno utilizzate per il nuovo decreto Aiuti bis.

"Con la presente relazione, sentita la Commissione europea, il Governo richiede l'autorizzazione a ricorrere all'indebitamento, confermando per l'anno 2022 sia la previsione di crescita del prodotto interno lordo sia i saldi programmatici già autorizzati con la precedente Relazione al Parlamento di aprile scorso e incorporati nel quadro programmatico del Documento di economia e finanza 2022, nonché il rapporto debito pubblico-Pil", si legge nel documento.

Sulla base delle informazioni al momento disponibili – come emerge dalla Relazione – la previsione dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche per il 2022 risulterebbe inferiore di 0,8 punti percentuali di Pil. In valore assoluto l’indebitamento risulterebbe inferiore di circa 14,3 miliardi di euro, interamente dovuto alle maggiori entrate. Il governo chiederà l’autorizzazione per utilizzare le risorse di questi spazi finanziari per un provvedimento urgente con l’obiettivo di contrastare gli effetti su famiglie, imprese ed enti pubblici dell’aumento dei prezzi dell’energia, dell’inflazione, del perdurare della diffusione del Covid-19, dell’emergenza siccità.

"Si tratta, in particolare, dell'abbattimento degli oneri di sistema sull'elettricità e sul gas disposto per il terzo trimestre dell'anno con il decreto-legge n. 50 del 2022", si legge ancora. Una parte degli interventi sarà finalizzata a ristorare le amministrazioni centrali per le risorse utilizzate a copertura di precedenti provvedimenti di urgenza adottati, con riferimento all’abbattimento degli oneri di sistema sull’elettricità e sul gas disposto per il terzo trimestre dell’anno.

Le risorse "saranno utilizzate – si legge nella relazione – con un provvedimento urgente di prossima adozione che il governo intende adottare" per contrastare i rincari e l'inflazione. "All'attuazione di questi interventi sono destinati gli spazi finanziari per i quali si chiede l'autorizzazione al ricorso all'indebitamento per un importo complessivamente pari a 14,3 miliardi di euro nel 2022", si aggiunge.

"Tale autorizzazione, come già evidenziato, confermando i saldi programmatici indicati nel Documento di economia e finanza 2022 e il livello del debito pubblico, non richiede la revisione del limite delle emissioni nette già autorizzato e di conseguenza non comporta un aumento del livello della spesa per interessi passivi", si conclude nella relazione.

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