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Navigator, fumata grigia al tavolo Orlando-sindacati: nessuna proroga per i 1900 in scadenza

L’incontro di oggi pomeriggio tra i sindacati e il ministro del Lavoro sul destino dei 1.874 navigator in scadenza di contratto ad aprile si è concluso con una fumata grigia. Nessuna proroga al momento, ma Orlando ha inviato una proposta al ministero della Pa. Ci sarà un nuovo incontro – decisivo – il 27 aprile.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Si è concluso con una fumata grigia l'incontro di questo pomeriggio tra il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e i rappresentanti dei sindacati sul futuro di 1.874 navigator con il contratto in scadenza il 30 aprile. Né fumata nera, perché la discussione continuerà con un nuovo incontro che si terrà il 27 aprile, né fumata bianca perché, per dirlo con le parole del segretario generale della Uil Bombardieri, "alla domanda chi paga questi ragazzi da maggio ancora non c'è risposta".

La proroga dei contratti in scadenza – che sarebbe la terza – è ancora possibile, ma la priorità resta trovare una soluzione definitiva per quasi duemila lavoratori che hanno operato nei centri per l'impiego con contratti di collaborazione per Anpal servizi. Per ora il ministro Orlando ha inviato al ministro della Pubblica amministrazione una proposta di norma che consenta alle Regioni la contrattualizzazione dei navigator usando le risorse già esistenti. Orlando "ha ribadito l'intenzione di confermare la linea di non disperdere un patrimonio di competenze che in questo tempo si è creato – si legge in una nota – valutando di concerto con il Dipartimento della Funzione Pubblica e con le Regioni la strada da percorrere concretamente in tempi brevi".

"Ci sono le risorse per trovare una soluzione per i navigator ma al momento non c'è ancora una risposta su chi paga questi 1.874 ragazzi da maggio – ha detto il segretario della Uil dopo l'incontro – C'è un piccolo passo avanti, il ministero ha messo risorse per trovare una soluzione. Ma non siamo soddisfatti. Apprezziamo l'intervento di Orlando, vorremmo ci fosse una presa di coscienza collettiva". Poi ha ribadito ancora: "Ci sono risorse per risolvere il problema, queste persone devono restare a lavorare. È un problema che riguarda tutto il Governo. Il primo maggio rischiamo di parlare di lavoro con duemila persone che vanno a casa".

Anche per la Cgil l'incontro è stato più che insoddisfacente: "È inaccettabile che nel nostro Paese, per una pregiudiziale di tipo politico non si trovi una soluzione per 1900 lavoratori che danno un servizio importante come l'orientamento a lavoro, decisivo per il futuro del paese – ha commentato Tania Scacchetti, segretaria confederale Cgil – chiediamo una garanzia che si dia continuità ai contratti in scadenza e si apra finalmente un percorso che doveva essere aperto tempo fa". E anche lei ha ribadito: "Non c'è un problema di risorse, c'è un problema di volontà politica di dare stabilità a questi lavoratori".

Intanto i navigator fanno sapere, anche tramite le dichiarazioni dei leader sindacali, che a partire dal prossimo 26 aprile – il giorno prima dell'incontro decisivo – partirà una mobilitazione con presidio permanente davanti al ministero del Lavoro.

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