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Migranti, 42mila sbarchi nel Mediterraneo da gennaio ad aprile: per Frontex è record

L’agenzia europea Frontex ha pubblicato i suoi dati: da gennaio ad aprile dalla rotta del Mediterraneo centrale sono arrivate in Ue 42.200 persone migranti. Il numero più alto da quando si registra questo dato. Oggi il ministro Piantedosi si è recato a Tunisi per una visita ufficiale.
A cura di Luca Pons
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Da gennaio ad aprile del 2023, sono arrivate in Europa dal Mediterraneo circa 42.200 persone migranti. A riportare il dato è Frontex, l'agenzia europea che si occupa di guardia di frontiera e guardia costiera: si tratta del numero più alto da quando l'agenzia ha iniziato a registrare gli arrivi, nel 2009. L'anno scorso era stato quattro volte più basso, nello stesso periodo.

Lampedusa è il punto di arrivo principale dei migranti

Gli sbarchi sulla rotta del Mediterraneo centrale rappresentano poco più della metà di tutti gli ingressi irregolari nell'Unione europea: 80.700, quasi il 30% in più rispetto al 2022 nonché "il totale più alto per il periodo gennaio-aprile dal 2016". La destinazione principale per gli arrivi via mare è stata l'isola di Lampedusa. Come riportato da Frontex: "I gruppi criminali di contrabbandieri utilizzano sempre più spesso imbarcazioni metalliche di fortuna assemblate frettolosamente a poche ore dalla partenza; spesso i pescherecci trainano queste imbarcazioni metalliche verso l'isola italiana di Lampedusa".

Per l'agenzia, i gruppi di criminalità organizzata che gestiscono l'organizzazione delle partenze "stanno approfittando della volatilità politica in alcuni Paesi di partenza per aumentare il numero di migranti che trasportano attraverso i confini dell'Ue". Per questo motivo, "più di 2.400 agenti dei corpi permanenti e il personale di Frontex partecipano alle operazioni per proteggere le frontiere esterne dell'Ue oltre a sostenere gli Stati membri e i Paesi limitrofi che affrontano varie sfide alle frontiere esterne", si legge nel comunicato.

Per quanto riguarda la provenienza delle persone che entrano in Europa, questa è piuttosto varia. Il Paese di origine che si riscontra più spesso è la Siria, nel 17% dei casi. Negli ultimi mesi, però, il numero di individui siriani è sceso, così come quelli di afghani. Al contrario, sono aumentati gli arrivi dai Paesi dell'Africa subsahariana. In particolare, Frontex sottolinea che il numero di persone provenienti dalla Costa d'Avorio è "aumentato di otto volte", mentre i cittadini della Guinea "sono quintuplicati".

Piantedosi in Tunisia: "L'Italia dà assistenza e forniture per il blocco delle partenze"

Oggi il ministro dell'Interno del governo Meloni, Matteo Piantedosi, è andato in visita ufficiale a Tunisi. Ha incontrato il suo omologo, Kamel Fekih, e il presidente della Repubblica Kaïs Saïed.

In una nota, il Viminale ha detto che i colloqui si sono concentrati sulla cooperazione per contrastare il traffico di esseri umani, grazie alla "leale collaborazione" e alla "comunanza di vedute" tra i governi dei due Paesi. Il ministro Piantedosi ha espresso "pieno apprezzamento per il rilevante sforzo compiuto dalla Tunisia per sorvegliare le frontiere marittime e terrestri, per contrastare le reti di trafficanti e confiscare le loro imbarcazioni". Proprio due giorni fa la Guardia costiera tunisina ha arrestato 70 migranti che erano nascosti nella regione di Sfax in vista della partenza attraverso il Mediterraneo.

Il ministro quindi ha parlato della necessità di "implementare programmi congiunti di rimpatrio volontario assistito dalla Tunisia verso i Paesi di origine dei migranti", affermando che "gli sbarchi in Italia sarebbero molto più numerosi senza l’attività messa in campo dalle autorità tunisine che si trovano a contrastare un forte flusso dai Paesi sub-sahariani".

Il sostegno dell'Italia alla Tunisia per controllare le frontiere terrestri e marittime, si legge nella nota, "è concreto" e consiste in "piani di assistenza tecnica e forniture". In più, il governo italiano si impegna per il "miglioramento delle condizioni e delle prospettive di vita della popolazione più giovane e per l’attivazione di canali legali di migrazione per istruzione/lavoro e per vulnerabili bisognosi di protezione internazionale".

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