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Mes, Gualtieri: “Sono favorevole, non è diverso dagli altri prestiti europei”

“Come ho ripetuto varie volte, la linea pandemica del Mes non presenta alcuna condizionalità, se non quella di un utilizzo delle risorse per spese sanitarie. Quindi presenta lo stesso profilo di Sure e degli altri prestiti europei: il beneficio riguarda gli interessi e non ci sono condizionalità aggiuntive né presenti né future rispetto all’utilizzo di questo prestito. Io ho sempre detto di essere favorevole”: così il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in videoconferenza davanti alle commissioni del Senato.
A cura di Annalisa Girardi
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Il ministro dell’Economia, Roberto Guatieri, è intervenuto in videoconferenza davanti alle commissioni del Senato per illustrare gli esiti degli Ecofin degli scorsi 6 ottobre e 4 novembre. Al centro delle comunicazioni la risposta europea alla crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus. Per prima cosa il ministro ha ricordato il piano Sure, quello messo in campo per proteggere i posti di lavoro, sottolineando la convenienza dei tassi di interesse per questo tipo di stanziamenti. E aggiungendo che proprio per questo motivo i fondi Sure sono stati richiesti tempestivamente dall’Italia, come da molti altri Stati membri. Subito dopo Gualtieri ha affrontato il tema del Mes, una questione tornata recentemente al centro del dibattito nella maggioranza. "Come ho ripetuto varie volte, la linea pandemica del Mes non presenta alcuna condizionalità, se non quella di un utilizzo delle risorse per spese sanitarie. Quindi presenta lo stesso profilo di Sure: sono procedure diverse, però anche il Mes non presenta condizionalità aggiuntive né presenti né future rispetto all’utilizzo di questo prestito. Quindi è analogo al prestito Sure e per questo io ho sempre detto di essere favorevole. Come Sure, il beneficio riguarda gli interessi".

Riduzione del debito e crescita economica

Gualtieri ha parlato anche del debito pubblico. "L’Italia lavora su un percorso di riduzione del proprio debito pubblico, con politiche di crescita e bilancio responsabile", ha detto. Il ministro ha ricordato che anche la Bce si sta impegnando a comprare il debito pubblico dei Paesi europei, sottolineando come si tratti di una politica monetaria efficace: "Siamo in un contesto estremamente favorevole per l’Italia, che ha necessità di ridurre il proprio debito pubblico". Nella Nadef (Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza) quindi, si sono delineate due traiettorie: da un lato un programma di crescita, sostenuta anche dalle risorse europee del Next Generation Eu, e dall’altro di graduale ma incisivo calo del debito.

Quando arriveranno le risorse europee

Sulle tempistiche per l’arrivo delle risorse europee, Gualtieri ha confermato che le prime erogazioni saranno fatte nel primo semestre del prossimo anno. Il ministro ha quindi rigettato le indiscrezioni per cui ci sarebbero dei ritardi che farebbero arrivare i soldi dell’Unione europea solo al 2022. "Voglio rassicurare che il negoziato si concluderà nei tempi previsti. Siamo ancora all’interno del calendario previsto e non abbiamo ragione di credere che questo verrà modificato. Confidiamo che le risorse del Recovery Plan arriveranno nel corso del 2021", ha sottolineato. "La tempistica finale dipenderà dalla conclusione del negoziato. Auspico che il veto di Ungheria e Polonia possa essere superato. Noi comunque lavoriamo in base al calendario ordinario", ha aggiunto. Infine Gualtieri ha comunicato che presto verrà fatto un aggiornamento alla preparazione del piano di ripresa e rilancio dell'economia italiana e che "entro la fine di novembre una nuova bozza verrà inviata in Parlamento".

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