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Meloni: “Non sono irritata per le parole di Zelensky su Berlusconi, poteva dire cose ben più pesanti”

Giorgia Meloni ha commentato le parole di Zelensky su Silvio Berlusconi, prendendo le difese del leader ucraino: “Quando gli hanno chiesto di Berlusconi, Zelensky ha tentato di gettare acqua sul fuoco. Poteva dire cose ben più pesanti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sulla guerra, e la risposta durissima al Cavaliere che il presidente ucraino Zelensky ha dato da Kiev, stanno diventando sempre più un problema per la maggioranza. A nulla sono servite le frasi pronunciate ieri dal ministro degli Esteri Tajani al Palazzo di Vetro dell'Onu, dove nel presentare la risoluzione per una pace giusta in Ucraina ha ribadito ancora una volta la posizione dell'Italia e del suo partito, schierati senza tentennamenti dalla parte della Nato e di Kiev.

Per il governo e per Giorgia Meloni la ‘bomba' sganciata da Berlusconi su Zelenksy continua insomma a essere un problema. Anche perché la Lega sta anche mostrando perplessità sul nuovo invio di armi a Kiev. Alla vigilia dell'anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina Giorgia Meloni ha terminato la sua visita nel Paese invaso, a cui ha voluto ribadire il suo sostegno. Come ha scritto sul Corriere della Sera la reazione di Zelensky agli attacchi a Berlusconi non l'ha affatto turbata. Lo scorso 12 febbraio Berlusconi aveva criticato la scelta della premier di parlare con il leader di Kiev: "Se fossi stato il premier non ci sarei mai andato".

"Non sono irritata – ha precisato Meloni – Trovo che alcune letture della conferenza stampa siano fuori dal mondo. Quando gli hanno chiesto di Berlusconi, Zelensky ha tentato di gettare acqua sul fuoco. Poteva dire cose ben più pesanti". 

Eppure il leader ucraino è stato durissimo nel commentare le frasi del leader di Forza Italia: "La sua casa non è mai stata bombardata, i russi non sono mai arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha mai ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare". Berlusconi ha risposto a tono, dicendo che lui la guerra la conosce bene, essendo stato sfollato da ragazzino.

Per Meloni però "non erano parole aggressive. Zelensky ha provato a spiegare alla gente comune che ti ci devi trovare per capire cosa stanno vivendo gli ucraini. Non voleva certo accendere una miccia". Non si è trattato quindi di uno schiaffo, secondo la leader di Fdi: "Il presidente ucraino ha premesso che lui rispetta le posizioni diverse, quindi anche quella del fondatore di Forza Italia. Ma poiché la domanda è stata reiterata più volte, da giornalisti italiani e ucraini, lui ha risposto e ha detto ‘ti ci devi trovare'. Poteva dire cose ben più pesanti e non l'ha fatto". 

Fratelli d'Italia ancora contro Berlusconi

Per il capogruppo FdI alla Camera Tommaso Foti la querelle tra Berlusconi e Zelensky sarebbe "una questione chiusa" almeno da "dieci giorni", ma poi ci sono state le parole del leader ucraino durante la visita di Meloni e allora bisogna commentare "uno di quei fenomeni che non puoi spiegare razionalmente. Chiamiamola ‘voce dal sen fuggita'", si legge in un articolo su la Stampa.

"Se un leader riceve una visita di Stato – ha aggiunto – di solito resta sui temi dell'incontro ufficiale. Poi, a margine, quando è partito l'ospite, può rilasciare le dichiarazioni che vuole. Così farei io, per quello che è il mio stile".

Va detto, ha sottolineato Foti, che il leader di FI "la guerra l'ha conosciuta anche lui, negli anni Quaranta. È innegabile. Tra l'altro in modo drammatico, perché era bambino, sotto i bombardamenti, da sfollato". Però nulla sposterebbe nel governo, "che si è sempre mostrato compatto al fianco dell'Ucraina. Una coalizione – ha detto il capogruppo di FdI – non è una caserma. C'è la libertà di avere diverse opinioni. Quello che conta è l'unità al momento di decidere". 

La difesa di Forza Italia

"Credo che l'uscita di Zelensky sia un'uscita, secondo noi, voglio dire nega la realtà. Perché se Zelensky ha avuto le armi anche dall'Italia, se Meloni è lì con l'autorevolezza di un governo in cui Forza Italia è determinante lo è perché Forza Italia sotto la guida di Berlusconi ha votato tutti i provvedimenti al fianco dell'Ucraina", ha ricordato Alessandro Cattaneo, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, ad Agorà su Rai Tre.

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